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SULMONA – All’ospedale di Castel Di Sangro sono rimasti in servizio due medici più un responsabile facente funzione mentre a Sulmona si fanno le ossa in quattro, tenendo conto che un altro medico è in ferie e al cambio turno manca la sostituzione come è accaduto qualche giorno fa. Rasenta il paradosso la forte carenza di personale che afferisce i pronto soccorso degli ospedali di Castel Di Sangro e Sulmona. Si contano a mala pena sette medici per due presidi nevralgici. E la situazione si aggrava solo a pensare che le stesse unità sono costrette, in alcuni casi, a fare la spola tra i due nosocomi. A Sulmona poi, dopo il collocamento a riposo dell’ex Direttore Maria Grazia Maiorano e la lettera di dimissioni di Gabriella Ciacchi, manca anche un responsabile facente funzione. L’emergenza resta alta quindi per i due presidi che necessitano di interventi urgenti da parte della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Non sono bastate le diffide presentate dal Tribunale per i diritti del Malato, per il tramite del coordinatore Catia Puglielli, che recentemente aveva scritto all’azienda per chiedere di impiegare gli altri candidati rimasti in graduatoria ( delibera 1216 del 10 luglio con la quale si assumono tre dirigenti medici per i pronto soccorso) per i presidi che ricadono sull’azienda, in modo particolare per il pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona che rischia il collasso. La carenza di personale arriva ai massimi storici e, onde evitare l’interruzione del pubblico servizio, c’è chi getta il cuore oltre l’ostacolo per lavorare più del dovuto. Ma così non si può andare avanti. “Abbiamo scritto alla Asl per chiedere di utilizzare momentaneamente i candidati della stessa graduatoria per adeguare la pianta organica del pronto soccorso a quanto previsto dalle legge ed evitare così il blocco del servizio”- interveniva il coordinatore Tdm Puglielli. Si spera ora che la Asl accolga la richiesta per dare manforte a un reparto nevralgico per l’ospedale di Sulmona senza tralasciare il pronto soccorso di Castel Di Sangro anch’esso in affanno e a rischio collasso. Si sa che in estate i flussi turistici aumentano nell’Alto Sangro e di conseguenza anche gli accessi al pronto soccorso non sono irrisori.

Andrea D’Aurelio

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