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SULMONA – “Piena solidarietà all’avvocato Teresa Nannarone e alla giornalista Lilli Mandara”. La esprime, in una nota, la Cgil Abruzzo Molise, in riferimento agli insulti sessisti di cui sono state vittime due donne per la vicenda dello striscione esposto in occasione della visita di Matteo Salvini a Sulmona. Continuano le manifestazioni di solidarietà per l’avvocato sulmonese, Teresa Nannarone, e per la blogger e giornalista di Pescara, Lilli Mandara. L’avvocatessa, infatti, aveva posizionato un manifesto con scritto ‘Empio è colui che non accoglie lo straniero’, parole tratte dalle ‘Metamorfosi’ di Ovidio. Commenti estremamente violenti sono poi apparsi sulla pagina Facebook del blog di Lilli Mandara, che aveva riportato la notizia della protesta. “Siamo sempre più convinti che sia necessario reagire di fronte a questi episodi – affermano dalla Cgil- si sta alimentando un clima di odio senza precedenti che spaventa ed è davvero preoccupante. Lascia senza parole che una donna, per contestare un’espressione di dissenso portata avanti nei limiti della democrazia e della Costituzione, possa addirittura augurare lo stupro ad un’altra donna”. Solidarietà ieri è arrivata dal mondo della politica e dalle istituzioni. In tarda serata anche due dei candidati Presidenti, Marco Marsilio e Giovanni Legnini, hanno condannato le pesanti offese sferrate contro le due donne. Per Marsilio si tratta di “frasi violente e volgari che nulla hanno a che fare con il democratico confronto della campagna elettorale in corso. I comizi e le manifestazioni dei partiti della coalizione di centrodestra vedono la partecipazione civile e pacifica di migliaia di cittadini. Tanto pacifica che ai comizi di Salvini, pur essendo presenti gruppi di provocatori che ostentano cartelli e lanciano slogan polemici contro il leader della Lega, nessuno raccoglie la provocazione”. Per Legnini invece “la cultura dell’odio si diffonde sempre di più soprattutto verso le donne e ciò è intollerabile. Dobbiamo reagire con forza e contrastare chi la alimenta e chi la tollera”.

Andrea D’Aurelio

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