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SULMONA – “Si stanno vagliando le memorie difensive. Al momento non è stata avanzata nessuna richiesta di rinvio a giudizio”. Il Procuratore Capo della Repubblica di Sulmona Giuseppe Bellelli torna a parlare dell’inchiesta relativa ai furbetti del cartellino di Palazzo San Francesco a un anno esatto da quando scoppiò il caso in città dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza. La Procura ha fatto recapitare 24 avvisi di garanzia e ha già provveduto a stralciare alcune posizioni, considerando che l’inchiesta conta complessivamente 48 indagati. Dagli avvisi di garanzia gli interessati hanno presentato le memorie difensive che sono ancora al vaglio della Procura che dovrà ora decidere chi e se rinviare a giudizio. E’ evidente, a questo punto, che il clamore sollevato nei mesi passati si va piano piano sgonfiando anche se l’inchiesta segue complessivamente tre filoni. La Corte dei Conti ha già provveduto a far recapitare la notifica di danno erariale a 25 dipendenti comunali che dovranno risarcire il Comune mentre si attendono anche le decisioni dall’ufficio disciplinare di Palazzo San Francesco che dovrà prendere provvedimenti sul caso (terzo filone dell’inchiesta). Qui entra in gioco Sylvia Kranz, funzionario pubblico nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con cui il Comune di Sulmona ha sottoscritto una convenzione. La Kranz nel mese di maggio ha effettuato il regolare accesso agli atti. Secondo le Fiamme Gialle sarebbero 48 su 102 gli impiegati comunali coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo, quasi la metà della totalità della pianta organica. Nelle immagini delle telecamere nascoste gli impiegati vengono ripresi al bar, a fare shopping o la spesa durante l’orario di ufficio; mentre altri sono stati sorpresi a timbrare più cartellini per volta. Se il caso ha sollevato polveroni in città, a uno anno di distanza lo “scandalo” si sgonfia dal momento che si stanno vagliando ancora le singole posizioni.

Andrea D’Aurelio

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