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SULMONA – Lei paga e lui se la cava. Erano finiti sotto processo per un allaccio abusivo alla rete elettrica al fine di impossessarsi dell’energia senza pagare il relativo consumo pari a 710 euro con conseguente danno per l’Enel spa e per Esperia Spa, la società che ha intentato la causa e li ha trascinati davanti al giudice. Si tratta di una coppia residente a Sulmona, N.N. e C.D.C., all’epoca dei fatti ( 2014) titolare e presunto gestore di una macelleria in città. Il conto per i due è arrivato ma a pagarlo, non all’Enel ma alla giustizia, è stata solo la moglie, condannata ieri dal Tribunale di Sulmona a un anno di reclusione e al pagamento di un’ammenda da 200 euro ( pena sospesa). Lei, N.N., essendo la titolare dell’esercizio commerciale di rivendita carni, si è beccata la condanna per il reato di furto aggravato dal giudice monocratico, Concetta Buccini, che ha pronunciato la sentenza di assoluzione per il marito, C.D.C., per non aver commesso il fatto. Nel corso del procedimento dibattimentale non si è riusciti a dimostrare che l’uomo era il gestore di fatto della macelleria mentre la posizione della consorte, in quanto titolare sulla carta dell’attività commerciale, era diversa. Entrambi sono stati assistiti in giudizio dall’avvocato del foro di Sulmona, Alessandro Tucci. La linea difensiva adottata dal legale ha permesso alla titolare, incensurata fino a ieri, di cavarsela comunque con una sospensione della pena. Il marito invece è uscito assolto. I furti di corrente sono quasi all’ordine del giorno ma il fatto in questione rappresenta comunque un caso sui generis. Dal momento che a pagare il conto alla giustizia è stata solo la donna.

Andrea D’Aurelio

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