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CHIETI – Ognuno mette del suo perchè l’unione fa la forza. Finalmente si volta pagina sulla gestione delle emergenze. A fare rete nei giorni scorsi sono stati gli esperti delle Forze Armate, dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv), dell’Università D’Annunzio di Chieti, gli operatori della Protezione civile e del giornalismo che hanno cominciato insieme un lavoro di squadra indispensabile per garantire efficacia ai servizi in emergenza per soccorrere e sostenere la comunità. Un passo importante per l’Abruzzo che è purtroppo tra le regioni con più emergenze. “Occorre fare rete perché da soli non si va da nessuna parte” è l’appello della giornalista Maria Trozzi al convegno Dalle scienze della Terra alle scienze psicologiche: un percorso complesso ma indispensabile per la gestione delle emergenze dell’università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Da tempo impegnata sul fronte ambientale, la giornalista ha raccontato, nell’aula magna della facoltà di psicologia, i fatti degli incendi del 2017, dell’esperienza vissuta sul fronte del fuoco con i Superalpini dell’Aquila. “Il IX Reggimento dell’Aquila, battaglione Vicenza, ha fatto molto per le comunità in difficoltà anche in Abruzzo, grandi capacità d’azione con mezzi impressionanti, autosufficienti per giorni, disponibilità verso gli altri operatori. Questa collaborazione ha fatto la differenza per vincere il fuoco. E sugli incendi sulla montagna sacra di papa Celestino V non si è saputo più nulla, non c’è un nome né una ragione per l’incubo che quell’estate vissero le popolazioni dell’entroterra abruzzese soprattutto del Parco della Maiella – aggiunge Trozzi – Certo è che molto prima dei roghi era stato lanciato l’allarme sulle condizioni pietose dei boschi, dei sentieri e delle piste tagliafuoco delle montagne d’Abruzzo. Da quell’anno non è cambiato nulla, le montagne restano abbandonate. A chi giova?”. Gli esperti hanno deciso di mettere a disposizione le proprie specificità disciplinari cominciando a muovere i primi passi insieme per rispondere ai bisogni della collettività in emergenza, coordinando in vari gruppi di lavoro le diverse realtà in campo. A chiedere coordinamento e maggiore attenzione ai territori è Pasquale de Santis, direttore della Civil protection and Emergency accademy (Rm). Il professore rimarca quanto sia indispensabile per i sindaci, soprattutto dei territori a rischio, pianificare per fronteggiare l’emergenza: “I primi cittadini preferiscono spendere quel poco che hanno a disposizione in altro. Il vero problema è il rischio non il pericolo” e bisogna organizzarsi sempre meglio. Il Colonnello Paolo Sandri, comandante del IX Reggimento Alpini accenna al Libro bianco e ai compiti più importanti che le Forze Armate sono chiamate ad assolvere: “Sono 4 le missioni fondamentali” L’ufficiale dell’Esercito Italiano descrive la piattaforma dual use intesa soprattutto come dialogo tra discipline diverse e spiega come l’approccio sia aperto e teso a perfezionare interventi di pubblica utilità. “È un il punto di partenza, ma occorre approfondire a livello scientifico le nostre metodiche, insieme, è quel che chiedono tutte le realtà in campo” conclude i lavori del convegno il maggiore Pasquale Marrese, del Battaglione Vicenza IX Reggimento Alpini dell’Aquila. (a.d’.a.)

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