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SULMONA – E’ arrivato all’ospedale di Sulmona con gravi lesioni agli organi addominali e con una profonda emorragia, dopo essere caduto dalla bici. E solo grazie al pronto intervento dei sanitari e dello staff del reparto di chirurgia che un bimbo di otto anni, originario di Castel Di Ieri, ha ritrovato il sorriso e può continuare a vivere. La storia che rimbalza agli onori della cronaca stavolta racconta una sanità pronta e attenta a valutare le esigenze dei pazienti, talmente tempestiva che una eventuale perdita di tempo sarebbe risultata fatale. Tutto è accaduto nei giorni scorsi all’ospedale dell’Annunziata, classificato di base secondo il piano sanitario regionale, ciò vuol dire che non si può procedere a un intervento chirurgico per i bambini che hanno un’età inferiore a dieci anni. Ma quando si tratta di un’emergenza è tutt’altra storia. Il bambino è entrato in reparto in condizioni gravissime tant’è che, prima di arrivare in sala operatoria, ha perso conoscenza. I tre medici a quel punto ( Mauro Favoriti, Valentina Abruzzese e Barbara Fascione) hanno proceduto all’operazione che è riuscita con successo. Il bimbo non solo ha ripreso conoscenza ma è tornato anche a sorridere. In forza del normale decorso clinico è stato disposto il trasferimento presso l’ospedale “Gemelli” di Roma, specializzato per la terapia intensiva pediatrica. Ma se il bimbo è vivo è solo grazie al reparto di chirurgia dell’ospedale di Sulmona e dei suoi medici che, fra l’altro, stanno lottando anche con la carenza di organico in questo periodo. E’ il caso che la politica rifletta per rivedere la classificazione dell’ospedale. Se è vero che per un primo livello ci vogliono i numeri non si può far a meno di evidenziare l’esperienza di chi, in forza all’ospedale di Sulmona, vanta 4000 interventi all’attivo e tutti ben riusciti. Bisogna dotare il presidio delle strumentazioni necessarie per alzare i numeri.

Andrea D’Aurelio

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