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SULMONA – Era alla guida, tre anni fa, quando un rocambolesco e tragico incidente stradale cambiò la sua vita e quella della donna che era seduta sul lato del passeggero. Ieri mattina, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona Concetta Buccini, un 27 enne albanese residente a Pratola Peligna, Sentiliano Hallulli, ha patteggiato la pena di un anno e undici mesi di reclusione, beneficiando delle attenuanti generiche e ottenendo la sospensione della pena. Quella notte di tre anni fa (aprile 2016), sulla provinciale Nolfese la strada che collega Sulmona a Pratola Peligna , il pratolano era alla guida della sua Volsvagen quando, improvvisamente, è uscito fuori strada andando a scontrarsi con un blocco di cemento. A bordo della vettura viaggiavano cinque giovani e uno di loro fu sbalzato fuori dall’abitacolo, uscendo miracolosamente illeso. L’uomo riuscì ad allertare i soccorsi. Per tutti si rese necessario il trasferimento in ospedale. Due giovani avevano rimediato lesioni importanti mentre Hallulli e un’altra donna, che era seduta davanti sul lato del passeggero, sono rimasti paralizzati. La giovane è stata risarcita dall’assicurazione e il pratolano ha dovuto affrontare il processo. L’inchiesta è scattata d’ufficio proprio in concomitanza dell’entrata in vigore del 590 bis, la legge sull’omicidio stradale. Secondo la nuova legge è punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti. Nel caso di lesioni aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni).  Dagli accertamenti eseguiti dai Carabinieri è venuto fuori che il 27 enne guidava sotto effetto dell’alcol tant’è che fu arrestato e ricoverato in prognosi riservata. Il giovane, assistito in giudizio dall’avvocato Uberto Di Pillo, ha patteggiato la pena a un anno e undici mesi, ottenendo il beneficio della sospensione. Si chiude così una brutta storia che difficilmente cadrà nel dimenticatoio proprio per le conseguenze che ha provocato. Andrea D’Aurelio

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