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SULMONA – In tredici potrebbero andare a casa tra dicembre e maggio perché da un anno attendono di essere stabilizzati. La voce fuori dal coro, sui bandi per le assunzioni del Cogesa, arriva dai precari che non ci stanno a ricominciare tutto da capo e oggi hanno inviato una lettera aperta all’amministratore unico, Vincenzo Margiotta, alle sigle sindacali ma anche ai sindaci soci. “A dicembre e a maggio tredici di noi andranno a casa, dopo anni di lavoro in Cogesa. Abbiamo appreso che sono stati indetti dei bandi per assumere personale, tra questi ce n’è uno in particolare (operatore ecologico patente b) la cui graduatoria è ancora in vigore e scadrà il 10/05/2019. – spiegano i lavoratori precari – Molti di noi sono entrati come lavoratori stagionali, nei periodi di maggiore lavoro per la società, e poi sono rimasti per anni, attraverso questa graduatoria, e avendo lasciato precedenti lavori per una maggiore stabilità. Ora però, a dicembre e a maggio scadranno le quarte proroghe contrattuali e, con la nuova legge di stabilità, se non saremo assunti non potremo continuare a lavorare per Cogesa”. I precari chiariscono di non avere nulla in contrario rispetto ai nuovi bandi, dal momento che le nuove norme impongono a Cogesa di rifare le graduatorie ormai scadute, da cui attingere personale a seconda delle esigenze. “Dunque è necessario sostituire le graduatorie scadute, ma noi chiediamo che si prenda in considerazione la nostra posizione e si attui il previsionale approvato. Dunque, chiediamo che quanto fatto finora da noi ci venga riconosciuto” concludono i precari nella loro lettera, appellandosi a sindaci, sindacati e dirigenza Cogesa a procedere alle assunzioni, “senza perdere tempo su altre inutili cose”, pronti a far valere i loro diritti in tutte le sedi opportune.

Andrea D’Aurelio

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