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SULMONA – Il rendiconto può aspettare nel bel mezzo dell’estate bollente a Palazzo San Francesco. L’ennesima diffida del Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, è scaduta lo scorso 6 giugno e il documento contabile non arriverà in aula prima della fine del mese. Nulla di anomalo se si considera che la diffida del Prefetto non è perentoria ma resta il fatto che Sulmona se la prende con comodo. Prima era necessario rasserenare il clima all’interno della maggioranza altrimenti si rischiava di cadere proprio sul rendiconto. All’indomani della scadenza della diffida il sindaco, Annamaria Casini, aveva convocato un summit d’urgenza per discutere della situazione politico-amministrativa. Il vertice andò deserto. La fumata bianca arrivò qualche giorno dopo con i baci e abbracci fra gli ex avversari. La tregua dei dimasciani ha ridato linfa vitale, quella politica s’intende, al sindaco Annamaria Casini con il patto di fine mandato. Non si è più parlato di elezioni anticipate ma da quel giorno sono arrivate tre delibere per far partire la tanto attesa riorganizzazione della macchina amministrativa, è stato concesso il contributo da Fossa per le Capograssi, è stato firmato il decreto per le funzioni di gestione amministrative del Comando di Polizia Locale, si avviano le pulizie straordinarie in alcune zone della città come via Salvemini e in viale Costanza. Ma il tentativo di “cambiare il vento” a Palazzo si annuncia piuttosto disperato. Degrado e incuria regnano sovrane ovunque. E non basterebbero cavalli e pecore per risolvere la situazione. E su gli atti importanti la maggioranza non più a tempo non è in tempo. Il rendiconto è stato approvato in Giunta Comunale a metà maggio e i pareri necessari del collegio dei revisori dei conti sono arrivati lo scorso 1 giugno. Scattano anche in questo caso i famosi venti giorni che decorrono il 21 ma, nelle more, il Presidente della prima commissione consiliare Andrea Ramunno ha convocato la riunione in sede referente per le ore 12 del prossimo 18 giugno. Il passaggio in Consiglio non avverrà prima del 24. Non che ci sia l’urgenza e la perentorietà di approvare il rendiconto ma un comune virtuoso si vede anche e soprattutto nel rispetto delle scadenze. Lo scorso anno il documento contabile fu approvato il 31 maggio, all’indomani della diffida del Prefetto. Quest’anno si è andati ben oltre.

Andrea D’Aurelio

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