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SULMONA – Non ha i soldi per pagare il certificato che permette il riconoscimento dell’invalidità civile e bussa alle porte del Tribunale per i diritti del Malato. Il caso che vede protagonista una donna del posto, che si va ad aggiungere alla raffica di richieste pervenute al Tdm nell’ultimo periodo, riaccende i riflettori sull’accesso alle cure dei meno abbienti. Quelli che nemmeno la sanità riesce a raggiungere e intercettare. Quelli che restano fuori dalle campagne elettorali e dai discorsi politici. Ma il problema esiste. E’ reale e concreto. Perché questo territorio si sa che sta facendo i conti con la povertà. Il certificato che permette l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali ha un costo che oscilla dagli 80 ai 130 euro. Una somma non proprio irrisoria per chi non ce la fa nemmeno ad arrivare alla terza settimana del mese. Da qui la proposta che arriva dal coordinatore del Tribunale per i diritti del Malato, Catia Puglielli, che sta chiamando a raccolta i medici di base per il rilascio gratuito delle certificazioni, previa presentazione Isee da parte dei richiedenti. “Questi certificati rientrano nel novero di quelli a pagamento per questo stiamo interessando i medici, coloro ovviamente che garantiscono la loro disponibilità per rilasciare le certificazioni in modo volontario e gratuito”- spiega la Puglielli che sta pensando anche alla fase due, di concerto con la Segreteria Regionale di Cittadinanzattiva. “Il nostro intento”- conclude- “è quello di chiedere un tavolo alla Regione Abruzzo per stabilire una tariffa unica e limitare il costo di questi certificati ma prevedere anche sistema di accesso gratuito alle persone meno abbienti con il rimborso ai medici di base da parte della Regione”.

Andrea D’Aurelio

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