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SULMONA – “Le famiglie approfittino dell’occasione che stiamo dando. Se negli anni passati hanno preferito non iscrivere i figli perché la scuola era dislocata su Pratola, mi auguro che ora ci sia la possibilità di rilanciare le iscrizioni”. E’ l’appello che viene lanciato dal consigliere provinciale, Mauro Tirabassi, all’indomani dell’inchiesta condotta da Onda Tg che è entrata con le sue telecamere nella nuova sede del De Nino-Morandi, l’ex convento di S. Antonio, individuata dalla Provincia dopo aver indetto la manifestazione d’interesse. Le immagini sono diventate virali e in tanti hanno condiviso sui social il servizio realizzato dalla nostra emittente. Se in prima linea nell’ultimo periodo c’è stato il comitato De Nino-Morandi, è sempre la politica quella che alla fine decide e mette nero si bianco, non senza una concertazione con la Dirigenza della scuola. “Abbiamo preso un impegno, quello di riportare la scuola a Sulmona e abbiamo subito proceduto a indire la manifestazione d’interesse per la sede alternativa”- ricorda Tirabassi, lo stesso che secondo il sindaco Annamaria Casini doveva dimettersi da consigliere provinciale dopo il passaggio da un scranno all’altro nell’assise di Palazzo San Francesco, dalla maggioranza che lo aveva eletto in Provincia all’opposizione. “Il De Nino-Morandi sta ancora lì”- aveva detto il primo cittadino solo per citare un’incompiuta. Ma è proprio grazie a Tirabassi che gli aspiranti ragionieri e geometri potranno rientrare a Sulmona dopo quattro anni di tira e molla dove la politica ha detto molto ma realizzato poco. A cominciare dall’era Del Corvo dove come Vice Presidente c’era anche il sindaco di Pratola, Antonella Di Nino, che in tempi non sospetti però suggerì di trasferire la popolazione scolastica all’Iti, il tempo necessario di completare i lavori. La sua proposta rimase inascoltata nel lontano 2011 e tre anni dopo subentrò il sequestro. Poi è arrivata l’era De Crescentiis, l’ex sindaco di Pratola, che stipulò la convenzione con il Provveditorato alle Opere Pubbliche che è diventato soggetto attuatore per la realizzazione dei lavori sull’edificio storico di via D’Andrea. Si arriva così all’era Caruso. Ci sono voluti quattro anni prima che il De Nino-Morandi ritrovasse la via di casa. Anche se non è ancora finita perché bisognerà seguire i lavori sulla sede storica. “Quelle provocazioni del sindaco non mi hanno nemmeno sfiorato. Ho sentito invece la vicinanza dei consiglieri di maggioranza che mi hanno eletto in Provincia. Quello che conta ora è rilanciare le iscrizioni”- chiosa Tirabassi.

Andrea D’Aurelio

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