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PRATOLA PELIGNA – Dopo due anni si torna a correre lungo la navata centrale del Santuario della Madonna della Libera. Tanta gioia e tanta emozione hanno occupato l’animo dei fedeli che hanno gremito il Santuario della Madonna della Libera, riaperto al culto la scorsa settimana. La vigilia della Pasqua si è tornata quindi a vivere nel maestoso santuario. Fra fede, devozione e tradizione. Durante la veglia pasquale la statua del Cristo Risorto entra dalla porta d’ingresso dell’edificio per correre lungo la navata centrale e arrivare dinanzi all’altare. Un momento che strappa sempre qualche lacrima e quest’anno è stato particolarmente emozionante alla luce della riapertura del Santuario. La statua è stata portata da Emiliano D’Amaro, Mario Di Cesare, Domenico Di Bacco e Raffaele Colaiacovo. La mattina di Pasqua si è rinnovato il rito della Resuscita. In piazza Garibaldi i simulacri del Cristo Risorto e della Madonna, sorretti dai Confratelli dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità che gestisce i riti pasquali, dopo una breve corsa si sono incontrati all’altezza della storica fontana del paese e hanno festeggiato la Pasqua simulando, con tre inchini e tra un volo di colombe, l’abbraccio tra una Madre e un Figlio. La statua del Cristo è stata portata da Mario D’Amato, Mario Puglielli, Mario De Santis e Maurizio Margiotta. A correre con la statua della Madonna Emiliano D’Amaro, Marco Geminiani, Francesco Liberatore e Edoardo Margiotta. Un fiume di gente e tante emozioni anche a Introdacqua per la Madonna che Vèle. A Mezzogiorno in punto mentre la piazza è gremita di folla in attesa spasmodica, ecco apparire lentamente dalla salita di San Rocco la statua della Madonna vestita a lutto, portata a spalla da quattro giovani. La Madonna si incammina verso la parte opposta della piazza dove c’è in attesa il Cristo Risorto, all’incirca metà della piazza quando si intravede il Cristo Risorto i portatori pian piano danno inizio alla frenetica Volata tra spari di mortaretti, suono di campane e banda locale che suona in sottofondo, il mantello nero della Madonna cade dalle sue spalle ed ella riappare nella consueta e sontuosa veste celeste. A eseguire la corsa sono stati Matteo Di Benedetto, Mindy Valenza, Riccardo Imperatore e Bruno Mampieri. La rappresentazione è a cura dell’arcisodalizio trinitario guidato dal priore Luigi Giuliani.
Andrea D’Aurelio

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