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cocaine lane road to death in the form of a pulse

SULMONA – Prima che un giovane prenda consapevolezza del problema e decida di chiedere aiuto ci vogliono, in media, sette anni. L’incidenza del fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti sta diventando sempre più seria e preoccupante per la città di Sulmona e il suo comprensorio. Basta andare a ritroso per rileggere e riascoltare gli ultimi fatti di cronaca che hanno fatto registrare sei arresti nell’ultimo mese e mezzo, due denunce e una segnalazione alla Prefettura. Ma dietro le grandi o piccole operazioni delle forze dell’ordine, c’è sempre un disagio sociale, una malsana abitudine che va letta per quella che è, senza girare il capo dall’altra parte. I dati che arrivano dal Sert di Sulmona sicuramente vengono in nostro aiuto per analizzare il fenomeno. Sono circa 400 gli utenti presi in carico dalla struttura e di questi in 340  hanno bussato alla porta del Sert per uscire dal vortice e dalla dipendenza della droga e 60 dall’alcol. “Il dato è in linea con quello nazionale. Ma bisogna pur considerare che un utente, prima di prendere consapevolezza del problema, consuma la droga almeno per sette anni”- riferisce la dottoressa del Sert, Elia Dora Di Ciano. Questo vuol dire che le richieste di auto non sono sempre tempestive. D’altronde si sa che alzare la mano è sempre un atto di coraggio. Senza paradosso. Nella classifica nera dell’uso delle droghe- stando all’ultimo report diffuso a gennaio 2018- il 25,8 % degli utenti consuma cannabis; l’11,1 % spice; il 3,5 % nuove sostanze pscicoattive (i catinoni sintetici, il mefredone, chetamine, oppiacei sintetici, fenetilamine); il 2,5% cocaina e l’1,1% eroina. Il 56 % di soggetti non usano droghe illegali. Numeri da capogiro che potrebbero cambiare nei prossimi anni visto che le attività di contrasto allo spaccio fanno riferimento alla cocaina che, a Sulmona, sta girando di più. Almeno nell’ultimo periodo. “Il rischio che corre il territorio per le infiltrazioni criminali, ma ancor di più il dramma delle famiglie di giovani e giovanissimi già vittime di cocaina e non solo , non è un problema di cui occuparsi. Trovo tutto questo davvero stupefacente”- commenta su facebook l’ex assessore provinciale, Teresa Nannarone. Il riferimento è al silenzio delle istituzioni e non solo. Sicuramente da condannare. D’altronde i fatti non sono voci. Tra la maxi operazione della Finanza “Droga nel garage” che ha portato all’arresto di cinque persone di cui una latitante e il blitz della Polizia che ha arrestato un giovane e ne ha denunciati altri due, il fenomeno va affrontato per quello che è. Le stesse forze dell’ordine restano in campo con controlli a tappeto per continuare la lotta alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. I numeri devono aprire una riflessione ma anche spingere istituzioni e i vari attori coinvolti a trovare delle strade. Parlare e dare un nome alle cose è già il primo passo.

Andrea D’Aurelio

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