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SULMONA – “Serve la mobilitazione del territorio per convincere la politica a fermare questa sciagurata ipotesi”. Ne è convinto il sindacato Coisp sul piede di guerra all’indomani del vertice istituzionale dal Ministero sul futuro del posto di polizia Polfer di Sulmona. Nel corso dell’incontro il Direttore Centrale delle specialità ha riferito che i presidi di polizia, tra cui la Polfer di Sulmona, non si chiudono per mancanza di personale, ma poichè non ritenuti funzionali alle esigenze di sicurezza dei territori, visti i numeri esigui di treni e personale che insistono presso gli scali ferroviari. Tanto è bastato per mandare il Coisp su tutte le furie. Il sindacato ha presentato i fogli giornalieri dei treni previsti solo per la giornata di ieri che ammontano a 78. Dai calcoli si contano 529 mila passeggeri all’anno, fermo restando i 24 treni storici che sono utilizzati da circa 400 passeggeri ognuno. “Per quanto riguarda i dati di Polizia Giudiziaria”- aggiunge il Coisp- “è proprio la vigilanza degli operatori di polizia che rendono sicura la stazione ferroviaria dello scalo peligno che, se abbandonata a se stessa, potrebbe diventare terra di nessuno”. Le carte ora passano nelle mani del Prefetto Gabrielli e il sindacato di polizia chiama a raccolta il territorio perché faccia sentire tutto il suo sdegno. Secondo il consigliere comunale Roberta Salvati, come del resto per agli altri rappresentanti istituzionali, la battaglia deve andare avanti fino alla fine. Non è escluso che si richieda un incontro con il Ministro, mentre la Valle Peligna sta per ingoiare un altro boccone amaro.

Andrea D’Aurelio

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