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SULMONA – Per il governo è troppo tardi ma per il Pd tutto si può ancora fare. Va in scena il braccio di ferro fra chi c’è e chi c’era al governo del paese senza addivenire per il momento a una soluzione. Fatto sta che i fondi per la legge sull’anno ovidiano sono sempre più a rischio. Non che siano stati stanziati tempestivamente, dal momento che le annualità di riferimento sono il 2017 e il 2018, ma c’è continua a sperare. E’ il caso degli imprenditori e della Dmc Terre D’Amore che non vuole vanificare il lavoro che c’è stato dietro, forse anche quello partito in ritardo visto che da anni si parla di “Firenze 2021”. Ma non è il nostro stile fare il processo alle intenzioni. Dmc e imprenditori vogliono pensare in positivo, chiedere una proroga e sperare che quei contributi arrivino a beneficio del territorio. Ma la politica spartisce le responsabilità. Apprendiamo con sconcerto “ dichiara Sergio Dante “ del poco interesse, per non dire dell’avversione, mostrata dal governo gialloverde nei confronti del Bimillenario di Ovidio. Un atteggiamento incomprensibile che penalizza Sulmona e l’intero territorio. Avvilente la posizione della senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo, che a fronte dell’incapacità del nuovo esecutivo di adempiere al proprio ruolo e al proprio dovere, non trova altra soluzione che addebitare al passato governo, responsabilità invece chiaramente riconducibili all’attuale esecutivo. “Ci chiediamo perché il sottosegretario Vacca “ – prosegue il segretario – “ mostrando, tra l’altro, ben scarsa conoscenza della questione, abbia ritenuto di ragionare di iniziative altre e non della possibilità, doverosamente praticabile, di un percorso di fatto sancito dalla Legge “ Ovidio “, approvata lo scorso 29 dicembre 2017, a fine legislatura. Perché si ha la sgradevolissima sensazione che Ovidio non s’ha da fare?”. Pronta la risposta del Meet Up Amici di Beppe Grillo. “Tanto per chiarire” spiega il Meet up “i danari oggi rivendicati non giunsero a destinazione a causa di “inspiegabili” ritardi che comportarono lo scadere dei tempi utili (fissati in due mesi dall’approvazione) per la composizione di magnifici 10 superesperti delle questioni ovidiane. Come mai oggi questo Comitato “bipartisan”, con un nuovo contratto destra -sinistra, chiedeva una soluzione definitiva alla complessissima realizzazione del Comitato e dell’organismo per il quale sono stati richiesti i fondi e non lo ha fatto, oggi si accontenterebbe di prendere i soldi “buttandoli in un museo” rinunciando a quanto di articolato conteneva il progetto? Per il bene della Comunità? Come mai tutti così concordi, oggi dopo che hanno taciuto per due mesi, gennaio e febbraio 2018 aspettando le nuove elezioni politiche senza nulla fare? Come mai istituire un nuovo Museo quando ce ne sono tre che cadono a pezzi? Come mai pretendere oggi quei soldi, a tempo scaduto, ipotizzando legittime procastinazioni in base a date surrealisticamente attribuibili alla morte di Ovidio?”- si domandano i pentastellati. Il governo non lascia speranze ma non chiude le porte al confronto visto che già domani potrebbe esserci l’incontro a Roma. La sensazione è che, come si presenta ora la statua di Ovidio, rischiano di trasformarsi in un “bel pacco” i fondi del bimillenario.

Andrea D’Aurelio

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