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SULMONA- “La mossa dell’ex professore (Bruno Di Masci) di far dimettere i suoi assessori, tradisce una difficoltà che rasenta la disperazione. Naufragata sugli scogli del voto anticipato la minaccia pretestuosa di qualche mese fa del “commissariamento lungo”, la instabile e friabile maggioranza ha il fiato corto dilaniata, com’è, e non certo da ieri, da interessati distinguo. Di Masci mentiva, sapendo di mentire, quando sosteneva che la nascita di una giunta di salute pubblica avrebbe evitato un lungo commissariamento”. A dichiararlo in una nota è il neo Segretario dem, Franco Casciani, a proposito delle dimissioni di quattro assessori dalla Giunta Comunale e della revoca della fiducia di Di Masci alla Casini. Già in conferenza stampa Casciani aveva spiegato che non si possono scaricare tutte le responsabilità sul sindaco, che aveva sostenuto in campagna elettorale, per poi farsi da parte dopo i primi incontri. “Era chiaro un anno fa, e lo è ancor di più oggi, in cosa consistesse l’evocata ‘giunta di salute pubblica’: non certo a risollevare una Città inchiodata e impantanata, ma più banalmente a esaudire il mai sopito desiderio di potere di Di Masci che, avvalendosi di professionisti dal ‘curriculum di alto profilo’ (curricula in realtà mai esibiti) ha nominato, con l’assenso della prima cittadina, suoi fidatissimi rappresentanti, utili solo a procrastinare non solo la sua esistenza istituzionale ma anche quella del sindaco”- tuona Casciani che accusa Di Masci e l’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, prima sostenitore della Casini, di aver orchestrato insieme questa situazione. “I due pur avendo elettorati diversi e impostazioni ideologiche diversificate (forse)” conclude il segretario del Pd “quando si tratta di far cadere anticipatamente un’amministrazione, girano a braccetto in modo organizzato. Inconcludenza e autoreferenzialità: Sulmona non ne può più”.

Andrea D’Aurelio

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