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SULMONA – “Siamo alla commedia dell’arte, di storica tradizione popolare, in cui lo scambio di invettive serviva a strappare grasse risate ad un pubblico disilluso, in linea, certo, con il clima carnevalesco di questi giorni, ma sicuramente non ascrivibili alla categoria del dibattito politico con la pretesa di un qualche contenuto formale e sostanziale”. Dura e diretta l’analisi del Pd all’indomani del Consiglio Comunale che ha respinto la mozione di sfiducia per il sindaco, Annamaria Casini, con la maggioranza che comunque è andata sotto con i voti. “Pensavamo di averle viste tutte ormai nel corso di questa consiliatura, con una sindaca chiaramente delegittimata ed un consiglio comunale in balia di eventi assolutamente ingovernabili e difficilmente riconducibili ad una normale dialettica tra forze politiche saldamente ancorate ad una qualche classificazione (ideologia sarebbe una parola sproposita al riguardo) politica, sociale, filosofica”- rileva il Segretario Franco Casciani- “ la “giunta di alto profilo” succeduta a quella “tecnica” ed alle altre tante che si sono avvicendate nel corso di questi ultimi tre anni si appresta a trovare il bandolo di una matassa amministrativa sempre più ingarbugliata. Dal degrado cittadino con la sporcizia che la fa sempre più da padrona, al problema della ricostruzione post-terremoto da far partire – con particolare riferimento a quella del Liceo Classico Ovidio, paradigma perfetto delle inefficienze fin qui palesate – o a quello della desertificazione del centro storico, chiuso per fallimento, non c’è che l’imbarazzo della scelta per far bella mostra dell’alto profilo di cui sarebbe dotata questa ennesima compagine amministrativa. Che dire, aspettiamo fiduciosi anche se profondamente laici, vogliamo credere ad un miracolo”- conclude il Pd. Una seduta quella di ieri che non ha risparmiato momenti di tensione e “colpi di teatro” che, oltre a fare scena, erigono altre barriere fra la politica e i cittadini.

Andrea D’Aurelio

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