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SULMONA – In pianta organica sono previste 4.053 unità, ma in servizio attualmente sono 3.800, di cui circa 350 precari. Ai 253 posti vacanti si aggiungono altre 277 unità, che dovrebbero essere inglobate in organico per consentire, come prevede la legge 161, il riposo obbligatorio di 11 ore, tra un turno di lavoro e l’altro. La situazione più grave si registra nel pronto soccorso degli ospedali di Sulmona, dell’Aquila, di Avezzano e Castel Di Sangro. A Sulmona e in molti reparti degli ospedali del territorio da tempo vengono lamentate carenze di personale medico e infermieristico. Dal reparto di chirurgia senza primario da otto mesi fino ad arrivare alla grave carenza di organico in atto al pronto soccorso che conta sei medici più la responsabile a fronte di dodici unità previste nella pianta organica. In forza ci sono anche tredici infermieri ma ne dovrebbero essere ventidue. Il quadro allarmante sulla sanità abruzzese arriva dalle sigle sindacali che domani hanno deciso di scendere in piazza per far sentire la loro voce. Per il 23 novembre è stato infatti indetto lo sciopero nazionale di medici, veterinari e dirigenti sanitari per la rivendicazione di finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e il diritto a curare e il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre 10 anni. L’appuntamento è per venerdì 23 novembre con un presidio unitario davanti l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila con inizio alle 10:30. “Nelle prossime ore la Cgil” si legge in una nota “congiuntamente alle altre sigle sindacali proclamerà lo stato di agitazione di tutto il personale e la richiesta di convocazione della Asl e della Regione Abruzzo in sede prefettizia, per rivendicare la necessità di incremento del personale della sanità provinciale”. Al centro della protesta di domani permane la grave carenza di personale nella ASL n. 1, infatti, dove risultano mancanti oltre 700 unità lavorative a tempo indeterminato.

Andrea D’Aurelio

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