banner
banner

SULMONA – E’ allestita a Sulmona nella Cappella del Corpo di Cristo una singolare mostra presentata da un artista, a dir poco, poliedrico: sono esposti dipinti e poesie di Marino Appignani.
Infatti Appignani è pittore e poeta. “I colori, le forme. . . e le parole” questo il titolo della mostra. La rassegna è stata inaugurata qualche giorno fa ed è stata ben presentata dal critico d’arte abruzzese Massimo Pasqualone molto vicino a Sgarbi.
La presentazione si è tenuta all’aperto nello splendido cortile del palazzo dell’Annunziata, poi i presenti hanno visitato la mostra.
Pasqualone, ha osservato, che Marino si muove tra pittura e poesia in un duplice percorso zetetico, è osservatore raffinato che si serve talune volte del verso per dire le cose del mondo, altre volte dell’arte, in particolare la pittura, con la quale ha dato vita ad un linguaggio originale immediatamente riconoscibile, attraverso cui legge i misteri del mondo, della vita e della storia in chiave cromatica ed ermeneutica.
Appignani, ha osservato ancora Pasqualone, ha fatto sua la grande lezione dell’arte contemporanea, nella quale l’oggetto si carica di una pluralità di significati, fino ad esplodere come una granata semantica che tutto colpisce e pervade.
Presenti alcuni pittori peligni ed anche delle Marche, maestri desiderosi di esprimere apprezzamento e vicinanza all’artista espositore.
Per quanto attiene il rapporto con gli altri, Marino, avverte l’urgenza, la necessità, la pressione interiore di comunicare, portare all’attenzione di tutti le proprie emozioni, i propri sentimenti, il suo modo di prendere conoscenza di ciò che lo circonda: cose, persone ed accadimenti. La sola pittura non gli basta, viene in soccorso la poesia che riesce a completare la sua urgenza di espressione. Mettere insieme le due componenti della comunicazione artistica: pittura e poesia, per lui non è difficile è spontaneo, dice.
La rassegna chiuderà i battenti il 1° settembre.
Gaetano Trigilio

Lascia un commento