banner
banner

SULMONA – I controlli dei Carabinieri Forestali proseguono senza sosta. Obiettivo individuare i responsabili del disastro ambientale del Morrone. Questa mattina è stato fermato e sottoposto a controllo un 73 enne, nei pressi delle zone pedemontane, dal momento che a bordo della sua auto è stato rinvenuto materiale sospetto. Nel cofano infatti è stato trovato un vero e proprio kit con candele di grande dimensione, diluente, vernice e colla bostik. Dopo una più accurata perquisizione e un breve interrogatorio l’uomo è stato rilasciato ma è ritenuto fra i sospettati. Un episodio simile si era verificato ieri sera nei pressi di Bagnaturo dove è stata fermata un’altra persona a bordo di una punto bianca. Non è stato rinvenuto nulla di anomalo. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento e ne consegue che tutte le ipotesi restano aperte. Intanto si è allargato il fronte delle indagini. Sono dieci in totale gli inneschi trovati, sette sul Morrone e tre sul versante di Prezza. Quattro di essi, nei giorni scorsi, sono stati consegnati dai Carabinieri Forestali alla Procura della Repubblica di Sulmona che indaga per disastro ambientale. Non è escluso che dietro ai singoli roghi possa esserci una mano unica e un disegno criminoso. Un giro di vite è stato chiesto dalle istituzioni mentre, soprattutto sui social, cresce la rabbia per gli ingenti danni al patrimonio boschivo. Secondo una stima approssimativa sarebbero almeno 1600 gli ettari di bosco andati in fumo con più di due milioni di euro spesi sul fronte del business del fuoco, considerando solo i lanci dei canadair che costano circa 20 mila euro l’ora.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento