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SULMONA – “La nostra scuola di geometri e ragioneria. Un degrado totale”. E’ quanto si legge in uno dei tanti commenti postati su facebook all’indomani dell’incendio divampato nella palestra dell’istituto scolastico De Nino-Morandi di Sulmona, storica sede dei ragionieri e geometri, chiusa dal 17 ottobre 2014 per presunti lavori sbagliati post sisma. Sdegno e amarezza vengono manifestati dagli ex alunni che, da ogni parte della Valle Peligna, hanno commentato la notizia battuta da Onda Tg. “Almeno si sono ricordati che abbiamo una scuola”- riprende un giovane. E un altro ancora: “non se ne può più, ecco la mia povera scuola”. L’incendio quasi sicuramente è di natura dolosa dal momento che la porta della palestra è stata rinvenuta aperta. Stamane la Polizia Scientifica è tornata sul luogo dell’incendio per effettuare tutti i rilievi del caso e recuperare eventuali altri particolari che potranno risultare utili alle indagini. Una scuola che va in fumo, dal momento che si tratta di un pezzo di storia della città, che al momento non trova pace. Sotto l’albero doveva arrivare l’incarico del Provveditorato alle Opere Pubbliche, ora soggetto attuatore dei lavori, ma tutto sarà procrastinato agli inizi del nuovo anno mentre si cerca una strada più breve che potrebbe essere il rientro a Sulmona in una sede alternativa. Ma quale? E’ tutto ancora da verificare e accertare mentre, a giudicare dagli ultimi episodi che rimbalzano agli onori della cronaca, non si può dire la storica scuola del De Nino-Morandi sia al centro delle attenzioni in quanto a ordine e decoro, al di là del sequestro che insiste ancora su una metà dell’immobile.

Andrea D’Aurelio

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