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SULMONA – C’è un presunto responsabile dell’incidente che il 18 gennaio 2014 coinvolse la squadra giovanile del Sulmona Rugby  in cui persero la vita due ragazzi ed altri sei rimasero gravemente feriti, sul piano delle Cinquemiglia.  Si tratta di Simona Cicconi, 52 anni dell’Aquila, dirigente del Compartimento Anas della viabilità per l’Abruzzo. L’architetto aquilano è accusata di omicidio colposo plurimo per aver causato la morte di Salvatore Di Padova, detto Sasà, di 14 anni, e di Marco Liberatore, 20 anni, che era alla guida, oltre al ferimento di altri sei ragazzi tutti a bordo del Fiat Ducato che finì fuori strada al chilometro 129, lungo la ss 17, sul Piano delle Cinquemiglia. Secondo i magistrati, Cicconi avrebbe omesso la predisposizione di idonei sistemi di sicurezza destinati ad impedire ai veicoli, in caso di sbandamento, la fuoriuscita dalla sede stradale, con probabilità di impatto e capovolgimento. Come dire che la presenza del guardrail in concreto avrebbe potuto eliminare o attenuare le conseguenze dannose dell’avvenuta deviazione dell’automezzo dalla propria mezzeria. La prima udienza del processo è stata fissata al 14 febbraio del 2017. Non tutte le famiglie dei ragazzi coinvolti si sono costituite parte civile. L’incidente del gennaio 2014 provocò sgomento e desolazione in tutto il Centro Abruzzo.  Salvatore Di Padova perse la vita sul colpo, mentre Marco Liberatore morì  all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, il 7 febbraio. Una vicenda che, a distanza di tempo, fa venire ancora la pelle d’oca.

A.D.A.

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