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SULMONA – Resta in balia del degrado e dell’incuria il Parco Fluviale “A. Daolio” di Sulmona. A scattare l’amara fotografia sono stati nei giorni scorsi i tanti turisti che affollano la città. A ridestare l’attenzione sullo stato di abbandono dell’area verde, in particolar modo dei bagni, è stata una mamma sulmonese che, con tanto di macchina fotografica alla mano, ha presentato un dossier che ritrae l’immagine più triste del Parco “Daolio”. Riaperto con tanto di taglio del nastro due anni fa, il 7 agosto 2014, doveva essere il fiore all’occhiello del capoluogo peligno e invece l’inciviltà vi ha trovato casa. Che il polmone verde più grande della città abbia bisogno di più cura e manutenzione è sotto gli occhi di tutti, anche dell’assessore comunale ai lavori pubblici Mario Sinibaldi. “Con il progetto della videosorveglianza presto sarà installata una telecamera anche al Parco per prevenire gli atti vandalici”, annuncia l’assessore. “Il nostro obiettivo è quello di completare la procedura di accatastamento con gli uffici amministrativi, senza la quale il bene non può essere affidato in gestione”, rimarca Sinibaldi che ribadisce come sia ormai necessario garantire una custodia del polmone verde. Fra i progetti della neonata amministrazione comunale c’è anche l’altalena per disabili, proposta dalla consigliera comunale Roberta Salvati. Perché il Parco Daolio torni a vivere è necessario si l’interesse delle istituzioni, ma anche la collaborazione e il rispetto dei cittadini. L’inciviltà cessa solo non praticandola.

Andrea D’Aurelio

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