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CASTELVECCHIO SUBEQUO – Commemorati a Caiazzo i due minatori Pietro Angelone e Pasquale Colangelo di Castelvecchio Subequo, che erano morti il 21 maggio 1957 durante i lavori nella galleria denominata ‘Spoleto’, nel tratto ferroviario Napoli-Piedimonte, in seguito ad un’esplosione di grisù: nel corso di una cerimonia l’amministrazione comunale di Caiazzo ha intitolato il piazzale della propria stazione ferroviaria e deposto una lapide a ricordo delle due vittime. I due minatori, a soli 37 anni, lasciarono, inconsolabili i propri piccoli, Gianna Colangelo, oggi medico; i fratellini Francesco ed Elpidio Angelone; le consorti Emma, in vita ma non presente alla cerimonia per gli acciacchi dell’età, Nina, defunta anni fa. Due donne coraggio che hanno cresciuto con grande dignità i propri adorati figli. Alla cerimonia sono intervenuti i familiari dei due minatori, i due sindaci, Tommaso Sgueglia di Caiazzo e Pietro Salutari di Castelvecchio Subequo con le rispettive amministrazioni; i rappresentanti della Prefettura di Caserta e dell’Ente Autonomo Volturno (EAV), gestore dei servizi ferroviari. Numerose le testimonianze di affetto e di memoria da chi ha vissuto quei tragici giorni. Almeno un centinaio i cittadini arrivati da Castelvecchio Subequo, fra amici e parenti. In quel periodo, durante il corso dei lavori, negli anni cinquanta, erano numerosi i minatori di Castelvecchio Subequo che lavoravano in quella galleria ferroviaria ed abitavano proprio nel centro campano con i propri nuclei familiari. (Red)

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