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SULMONA – La fine dell’era Di Censo è vicinissima a Introdacqua. Non è bastato nemmeno l’ultimo appello lanciato dall’ex primo cittadino Giuseppe Giammarco a far desistere il sindaco, Terenzio Di Censo, per il tanto evocato passo indietro rispetto alle dimissioni presentate lo scorso 4 settembre. Se è vero che la matematica non è un’opinione, il decorso del termine è previsto proprio per la giornata di oggi. Fino alle 23,59 Di Censo resta nel pieno delle sue funzioni ma, come ha già anticipato a Onda Tg, non ci sarà nessuna revoca e il Comune tornerà alle urne. Si scioglie in anticipo la consiliatura e questo, per un paese come Introdacqua, già rappresenta un elemento di novità visto che la figura del sindaco resta nell’immaginario collettivo ancora un punto di riferimento. Ma di fronte al disavanzo di amministrazione di circa 618 mila euro, Di Censo non ha voluto sentir ragione. Si torna alle urne. L’ex Giuseppe Giammarco, a nome di tutta la maggioranza consiliare, aveva chiesto al sindaco di revocare le dimissioni per il decreto anti-dissesto passato alla Camera che dà l’opportunità ai piccoli comuni di presentare un piano di rientro pluriennale senza ricorrere quindi alla vendita di immobili che pure ha fatto discutere. Ma per Di Censo il Comune di Introdacqua non ha i requisiti per beneficiare di quella misura. “Mi sono informato anche con il Segretario Comunale”- interviene a Onda Tg il quasi ex sindaco- “Introdacqua non ha i requisiti per beneficiare del decreto appena approvato in quanto avrebbe dovuto approvare il piano pluriennale prima della entrata in vigore del decreto. Nel caso invece possa rientrarci, ben potrà farlo il Commissario. Non comprendo dunque quali responsabilità dovrò assumermi”- ribatte Di Censo. Il conto alla rovescia sta per finire a malincuore di chi, come consiglieri comunali di maggioranza ( e non solo) e assessori hanno sperato fino all’ultimo che il primo cittadino potesse tornare ufficialmente in sella. Per decretare la fine dell’era Di Censo, anche se ufficiosamente è già conclusa, bisogna attendere la mezzanotte. Domani il Segretario Comunale informerà la Prefettura delle dimissioni del sindaco che assumono, trascorsi i venti giorni, un carattere effettivo e irrevocabile. Il Prefetto provvederà quindi a nominare il Commissario Prefettizio mentre si avvieranno, contestualmente, le procedure di scioglimento del Consiglio Comunale. La decadenza dei consiglieri sarà sancita dal decreto del Presidente della Repubblica, fino a quel momento sindaco, consiglieri e assessori resteranno sospesi. Dopo il decreto di Mattarella si procede alla nomina del Commissario straordinario che coincide, quasi sempre, con il Commissario Prefettizio che dovrà traghettare il Comune fino a nuove elezioni.

Andrea D’Aurelio

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