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INTRODACQUA – Ricorso alla procedura di riequilibro finanziario pluriennale con l’impegno di presentare, entro il termine perentorio di 90 giorni, un piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 15 anni, corredato dal parere dell’organo di revisione economico-finanziaria. E’ quanto ha deciso il Commissario Straordinario di Introdacqua, Maria Cristina Di Stefano, che ha approvato nei giorni la delibera con la quale fa ricorso alla procedura di riequilibro finanziario pluriennale. La misura che il governo ha scelto per i piccoli comuni che rischiano di piombare nel dissesto finanziario. Una mossa però che l’ex sindaco Terenzio Di Censo, nonostante l’invito della sua maggioranza, non ha voluto fare poiché ritenuta non compatibile con il caso Introdacqua. Il Comune è quindi passato nelle mani del Commissario Straordinario, dopo le dimissioni irrevocabili dell’ex sindaco e il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale da parte del Capo dello Stato. Ma la Di Stefano ha deciso di ricorrere alla procedura messa a disposizione dallo Stato. Il Commissario nella delibera ha certificato il disavanzo di amministrazione di oltre 618 mila euro, spiegando che il piano di rientro che era stato approvato dal Consiglio Comunale dell’era Di Censo, “non si è concretizzato in quanto le alienazioni immobiliari non si sono realizzate e gli accertamenti IMU2013 sono ancora in corso di spedizione. Gli uffici comunali hanno certificato l’esistenza di debiti fuori bilancio per un totale di euro 40.700,00″. Ora scattano i novanta giorni per presentare il piano di rientro pluriennale.

Andrea D’Aurelio

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