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INTRODACQUA – Amministrazione comunale in mezzo al guado dopo le dimissioni del sindaco di Introdacqua Terenzio Di Censo. Ancora dieci giorni e la decisione del primo cittadino diventerà effettiva e irrevocabile, aprendo le porte al Commissariamento e al conseguente ritorno alle urne. La maggioranza sta facendo di tutto in queste ore per chiedere un incontro al primo cittadino che ha gettato la spugna lo scorso 4 settembre in forza del disavanzo di amministrazione che ammonta a circa 618 mila euro, rassegnando le dimissioni dalla carica di sindaco. Il conto alla rovescia arriva a metà, tenendo conto che la legge consente al sindaco dimissionario di godere del tempo di venti giorni per tornare sui suoi passi o confermare la sua decisione. Ma stando alle ultime indiscrezioni Di Censo non sembra intenzionato a tornare indietro e né in questi giorni sta rispondendo alle chiamate e alle sollecitazioni della sua maggioranza. Commissariamento sempre più vicino per il comune di Introdacqua, salvo un ripensamento dell’ultimo minuto, quello che auspica il vice sindaco Angelo Del Monaco. “Stiamo provando in tutti i modi a chiedere un incontro al sindaco per ragionare sul piano di rientro triennale. Ci sono comuni che hanno amministrato con un disavanzo di quattro milioni di euro, nulla in confronto a noi che abbiamo messo in vendita anche quattro immobili”- fa notare Del Monaco. Introdacqua spera anche nel decreto salva piccoli comuni ma al momento non sembrano esserci margini di recupero. Di Censo dieci giorni fa aveva motivato la sua scelta proprio in forza della situazione economica dell’ente che soffre anche di carenza di personale nel settore preposto e sta rispondendo a una serie di decreti ingiuntivi di recupero crediti. Nel frattempo, per la gioia di famiglie e studenti, è stata riattivata l’energia elettrica nell’incubatore che ospita le scuole dopo il cambio del contatore, procedura che è stata più lunga del previsto e ha tenuto per quattro giorni tutti con il fiato sospeso. Fortunatamente il disservizio è rientrato.

Andrea D’Aurelio

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