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INTRODACQUA – La maggioranza chiede al sindaco di Introdacqua Terenzio Di Censo di revocare le dimissioni e tornare ufficialmente in sella mentre la minoranza non perdona. Quando mancano nove giorni alla fatidica data del 24 settembre, termine ultimo per il primo cittadino oltre il quale le sue dimissioni diventeranno effettive e irrevocabili, il dibattito politico si fa più intenso. La richiesta della maggioranza consiliare al sindaco arriva come una supplica sancita nei manifesti che sono stati affissi nelle piazze e nei quartieri del paese. “Si rivolge l’invito al sindaco”- esortano i consiglieri di maggioranza- “nella sua veste pubblica, ad assumersi la responsabilità di governare la comunità e, conseguentemente a revocare le dimissioni e ad avere un atteggiamento collaborativo e comunicativo con i Consiglieri al fine di permettere una serena e fattiva conclusione del programma amministrativo”. I consiglieri ricordano che “il sindaco motiva il suo gesto con la preoccupazione di una situazione economica comunale deficitaria ed un organico insufficiente per la gestione amministrativa del Comune.
Una preoccupazione, a nostro avviso, non del tutto giustificata, poiché, ormai da tempo, gli amministratori di maggioranza, nelle persone del vice sindaco, assessori e consiglieri, con la collaborazione di professionisti di alto profilo, sono fortemente protesi a ripianare il bilancio comunale in ordine al quale sono stati commessi degli errori per motivi tecnici – ragionieristici”. Ma il gruppo di minoranza Uniti per Introdacqua non ci sta a digerire le dichiarazioni rilasciate dal vice sindaco Angelo Del Monaco a Onda Tg. “Le fumose dichiarazioni in riferimento ad un “fantasioso piano di rientro” da realizzare con la vendita di proprietà comunali, rappresenta l’ennesimo gesto di incompetenza e mancanza di sincerità nei confronti dei cittadini”- tuona la minoranza spiegando che “gli immobili messi in vendita, non raggiungono lontanamente, i prezzi proposti – per fare un esempio, basta pensare all’ex edificio scolastico della frazione Cantone – indicato ad un prezzo a base d’asta di euro 308.700,00”. Per Uniti per Introdacqua “la strada conduce – ormai inevitabilmente – ad un dissesto finanziario che ricadrà, certamente, sulle tasche dei cittadini e, la colpa di tutto questo, inequivocabilmente, non potrà essere attribuita ad altri”. Ancora nove giorni e le dimissioni di Di Censo non potranno più rientrare aprendo le porte al Commissariamento. Ma la maggioranza proverà a convincere il primo cittadino dimissionario fino all’ultimo minuto disponibile.

Andrea D’Aurelio

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