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SULMONA – Minacciò di morte l’ispettore superiore della Squadra Anticrimine del Commissariato e oppose resistenza agli agenti che si erano recati nella sua abitazione per svolgere una normale attività. Con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, un 45 enne di Introdacqua G.B., è comparso ieri mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini. I fatti risalgono al 28 febbraio 2015. La Squadra Anticrimine del Commissariato, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, si recò a casa dell’imputato per verificare se il presunto aggressore di una giovane che aveva sporto denuncia alla Polizia, si nascondeva a casa del 45 enne. Gli uomini dell’Anticrimine avevano infatti ricevuto una soffiata su una presenza abituale, nel quartiere dove ricade la casa dell’imputato, del soggetto in questione. Quando i poliziotti si recarono a casa del pregiudicato di Introdacqua, si scatenò il putiferio. Trovarono innanzitutto il suo cane, un pastore abruzzese di grossa taglia, che ostruiva il passaggio e li aggredì. Gli uomini dell’Anticrimine a quel punto invitarono più volte il 45 enne a legare l’animale e allontanarlo. L’imputato non solo non ne volle sapere ma passò alle minacce. “L’Erario come ti sei permesso a venire a casa mia a quest’ora? Questa mattina hai proprio sbagliato. Prova a fare un altro passo e vedi cosa ti succede. Tu non sei nessuno. Andiamo in bagno io e te vediamo che cosa ti faccio. Pensi che sono come tutti gli altri? So dove trovarti e quello che fai. Io ti faccio”- esordì il 45 enne rivolto all’ispettore. Alla fine gli uomini dell’Anticrimine riuscirono ad accedere a casa dell’imputato, non senza fatica e concitazione, ma per l’uomo è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri gli ispettori L’Erario e Pizzoferrato sono comparsi davanti al giudice per testimoniare mentre il prossimo 30 marzo sarà sentito un altro teste e sarà esaminato l’imputato, difeso dall’avvocato del foro di Sulmona Alessandro Margiotta, che nella sua linea difensiva ha puntato tutto sul fatto che quelle minacce non hanno ostacolato l’attività di Polizia. La prossima udienza potrebbe rivelarsi decisiva.

Andrea D’Aurelio

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