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SULMONA- Ha tagliato e superato il traguardo del secolo di vita ma per la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila deve essere accompagnata dai genitori per la vaccinazione. L’incredibile e curiosa svista della burocrazia sanitaria è capitata alla nonnina Maria Carmela Di Fiore, residente a Sulmona, che si è vista arrivare per posta una lettera dell’azienda sanitaria indirizzata ai genitori, alla veneranda età di 101 anni, per la trasmissione dei dati sul vaccino. Qualcosa deve essere andato storto. Potrebbe trattarsi di un caso di omonimia o di una svista materiale. Sta di fatto che il caso assai curioso è tale da balzare alle cronache. “Si pregano i genitori del minore Carmela Di Fiore, di far pervenire all’ambulatorio vaccinale del servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, i dati vaccinali dello stesso o di prendere appuntamento, preferibilmente nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì”- si legge nella lettera della Asl. La malcapitata ultracentenaria, che evidentemente non è minore, ha consegnato la lettera ai suoi familiari che hanno subito denunciato il caso fra sorrisi e incredulità. L’azienda sanitaria ha inoltrato la serie di missive, per ottemperare a quanto previsto nella legge del 31 luglio 2017, il cosiddetto decreto vaccini, che ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia e nell’adolescenza nel nostro paese da quattro a dieci. L’obiettivo è di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro paese al di sotto del 95%. La Asl, nel caso di specie, deve aver errato destinatario visto che la signora Di Fiore ricorda i genitori solo nelle preghiere. Un particolare curioso che, indubbiamente, configura una notizia.

Andrea D’Aurelio

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