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SULMONA – E’ morto all’età di 22 anni dopo aver combattuto contro il male del secolo ma la famiglia di Simone Lotito, il tecnico della fotografia nei service che illuminava gli eventi della città, ha omaggiato con una targa il reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Sulmona, diretto dal primario Vincenzo Pace. Un gesto che fa balzare agli onori delle cronache la buona sanità. E’ il rovescio della medaglia di un sistema che molto spesso non riesce a stare a passo con le esigenze degli utenti, tanto dentro l’ospedale quanto sul territorio. Ma per il caso di specie non è stato così. La famiglia Lotito ha apprezzato l’umanità con la quale il personale del reparto ha “adottato” Simone come se fosse un figlio. Da qui la targa che è stata consegnata al primario fresco di nomina. “La mano stretta fino all’ultimo respiro e l’amore con il quale vi siete presi cura del nostro Simone ci accompagneranno sempre”- ha scritto la famiglia Lotito- “un grazie dal profondo del cuore, al dott. Vincenzo Pace e a tutto il reparto”. Ma i familiari estendono il ringraziamento anche agli amici di Simone che sono ormai entrati a far parte della famiglia. Il giovane sulmonese era tecnico della fotografia nei service e non c’era un evento o una manifestazione che non lo vedevano schierato in prima linea. E’ diventato il figlio, il fratello, l’amico di tutti.

Andrea D’Aurelio

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