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SULMONA – “Nelle prossime 24-36 ore prenderemo una decisione, ma il sentiero è molto stretto. Resta un’opera non strategica scelta da un altro governo e agevolata da un altro governo. Abbiamo fatto adesso questa analisi dei costi dall’interno dei ministeri. Questi costi il Paese non può permetterseli e noi non ce la sentiamo di addossarli sui cittadini. Non abbiamo nulla di cui vergognarci, non avevamo a nostra disposizione una serie di dati che forniremo pubblicamente”. Sono le parole di Barbara Lezzi, ministra per il sud del governo gialloverde che ora non sarebbe più intenzionato a fare marcia indietro sul progetto Tap. Lo stop era stato annunciato dal M5S in campagna elettorale ma, conti alla mano, il movimento avrebbe incontrato delle sopravvenute valutazioni economiche che suonano come una beffa per chi cominciava a sperare che il gasdotto trans-adriatico poteva fermarsi. Un annuncio che ha fatto subito scaldare gli animi a Sulmona interessata dal tracciato del metanodotto a Case Pente. Il tutto sarebbe venuto fuori nel corso di un summit fra i ministri Lezzi e Costa e il premier Conte. “Un mese fa avevo scritto una lettera al Ministro Sergio Costa”- interviene il sindaco Annamaria Casini- “chiedendo un incontro finalizzato a una rivisitazione del progetto e dell’iter di attuazione, soprattutto in seguito alla sua dichiarazione inerente la mancanza di Vas nell’ambito della procedura autorizzatoria per il metanodotto Larino-Chieti. La notizia di oggi ci fa pensare che questo progetto s’ha da fare” e non c’è Governo che tenga. Ma ribadisco” conclude il sindaco “che non molliamo e non arretriamo di un solo passo. Solleciterò di nuovo il Ministro e i parlamentari eletti in questo territorio, gli onorevoli Gabriella Di Girolamo, Primo Di Nicola e Alberto Bagnai, affinchè si facciano parte attiva contro la realizzazione di questi progetti infrastrutturali dannosi per il nostro territorio e favoriscano l’incontro con il Ministro, a questo punto urgente”.

Andrea D’Aurelio

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