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SULMONA – Il primo giorno di primavera, convenzionalmente il primo marzo, in Romania si celebra il MărÅ£iÅŸor, che in italiano si può tradurre come “piccolo marzo”.
Si tratta di una festa tradizionale per accogliere l’arrivo della primavera, una ricorrenza molto sentita tra i romeni.
Infatti per festeggiare l’arrivo della bella stagione gli uomini omaggiano mogli, sorelle e madri con delle piccole spille fatte di fili intrecciati di colore bianco e rosso. Mărţişor si può tradurre anche ciondolo, gingillo, gioiello. Questi amuleti sono spesso corredati con piccoli oggetti come un fiore o un cuore e sono il più delle volte fatti a mano. Il Mărţişor viene indossato sulla giacca per tutto il mese di marzo ed è considerato una forma di dono propiziatorio.
La comunità rumena a Sulmona ed in Valle Peligna, pur aderendo con intelligenza e convinzione allo spirito di integrazione nella terra che li ospita, non vuole dimenticare le proprie origini, le proprie abitudini, le proprie tradizioni, in sostanza le proprie radici. L’associazione Culturale Italo – Rumena “OVIDIU” presieduta da Mariana Bortos ha organizzato una incontro tra rumeni ed italiani nel Gran Caffè Letterario a Sulmona. “Viaggio tra i colori della Tradizione Romena”, i tratta di una mostra di costumi popolari provenienti da collezione privata.
Presenti all’incontro il Viceconsole rumeno Ionut Florian, un giovane di appena 28 anni il quale ha letto un messaggio dell’ Ambasciatore a Roma George Gabriel Bologan, presente il sindaco di Sulmona Annamaria Casini ed alcuni rappresentanti delle due comunità.
Abbiamo incontrato Leonard, un artista e proprietario della collezione dei costumi alcuni dei quali sono stati confezionati da lui stesso.
La festa della primavera è proseguita il giorno successivo con un pranzo in un ristorante locale, con musiche e canti della tradizione rumena.
Gaetano Trigilio

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