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SULMONA – Per tutti sono venti di crisi, per la consigliera Bianchi un po’ meno. Uno “scirocco” che soffia spesso a Sulmona, destabilizzando gli equilibri della politica cittadina, allargando il divario fra amministratori e cittadini, con questi ultimi che ormai sono sempre più spettatori sfiduciati. L’ennesimo “segnale” al sindaco, Annamaria Casini, è stato lanciato oggi in Consiglio Comunale. La seduta è stata mandata deserta proprio dalla maggioranza, completamente assente fatta eccezione del consigliere comunale Luigi Santilli, e della stessa Casini che era presente alla seconda chiamata del Presidente del Consiglio Comunale, Katia Di Marzio. La giunta tecnica con contratto a termine, per dirla con le parole del consigliere comunale Bruno Di Masci, potrebbe essere appesa a un filo dopo il fuori programma di questa mattina. Mentre a Palazzo San Francesco doveva iniziare la seduta del Consiglio Comunale, c’è  chi stazionava in altri quartieri della città. Come a dire che di quella seduta e più in generale di quel patto civico poco importava. Perché è giunta l’ora. Forse prima di gennaio o di Natale come si vocifera da tempo. Ma qual è la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Né maggioranza e né sindaco hanno fornito una risposta anche se, stando alle indiscrezioni, la situazione potrebbe essere esplosa sulla questione dei mini dirigenti e sulla gestione delle assunzioni. Un muro contro muro che alla fine potrebbe precipitare a danno della città, salvo che da qui a domani non torni il sereno. La minoranza consiliare non ci sta a guardare lo “spettacolo” e ad aspettare che, nelle secrete stanze, si prendano le decisioni. “La maggioranza deve venire in Consiglio e spiegare davanti la città che cosa sta succedendo”- insorge il capogruppo di Italia Viva, Fabio Pingue. “In questo modo viene meno anche la partecipazione dei cittadini alla vita politica della città”- aggiunge il consigliere Balassone mentre Mauro Tirabassi ha fatto notare che “ancora una volta, come detto in passato, i consiglieri comunali di maggioranza vengono trattati alla stregua di manici di scopa, perché altri fanno e disfano, loro obbediscono”. Per la consigliera Bianchi il sindaco “non è una vittima forse è distratta e questa potrebbe essere un’occasione per il rilancio delle sue prerogative personali”. E la proposta-provocazione di occupare l’Aula Consiliare fino all’arrivo della maggioranza non è stata raccolta dai colleghi. “Faccio politica da 25 anni e queste cose si dicono nella riunione di minoranza”- tuona Tirabassi mentre la Bianchi è convinta che quella era una buona mossa. Si guarda quindi cronometro e orologio per monitorare la situazione e capire che cosà succederà da oggi a domani e se quest’anno la Casini riuscirà a mangiare il panettone o a fare l’albero. Una cosa è certa: in politica le dimissioni si danno e non si annunciano.

Andrea D’Aurelio

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