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SULMONA – Dopo l’evasione dai domiciliari dovrebbe scattare la custodia cautelare in carcere ma il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Sulmona ha deciso di adottare una misura congrua al reato commesso. Ed è cosi che E.D.G., la 39 enne di Sulmona finita prima dietro le sbarre e poi ai domiciliari per furto, è stata fermata questa notte nei pressi di via Cona da una voltante della Polizia che stava perlustrando la zona per un normale controllo. La 39 enne quindi è evasa dai domiciliari per la seconda volta, proprio come aveva fatto nel mese di agosto, ma allora fu per “paura del terremoto” come dichiarò al giudice nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Ottenne quindi i domiciliari dopo essere finita nel carcere di Teramo con l’accusa di furto, in forza di una valutazione effettuata dai sanitari dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era stata presa in carico, secondo i quali era capace di stare in giudizio ma la difesa portò davanti al giudice una certificazione che testimoniava l’accumulo di diverse patologie nel corso degli anni tali da configurare la probabile incapacità di intendere e di volere al momento del fatto ( il furto al mercato in zona Tribunale). La 39 enne quindi fu ristretta ai domiciliari e ottenne l’alleggerimento della misura cautelare ma da allora è stato un accavallarsi di situazioni spiacevoli. Prima la lite con la coinquilina cardiopatica chiusa con la presa in carico presso il pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Poi l’ospitalità data al 38 enne di Raiano processato e condannato per direttissima per resistenza a pubblico ufficiale. L’altra notte è tornata in gioco personalmente quando ha deciso di evadere dai domiciliari ma è stata fermata di lì a poco dalla Polizia. Al momento si trova di nuovo nella sua abitazione, sempre al regime degli arresti domiciliari, in attesa che il caso si risolva definitivamente, almeno si spera.

Andrea D’Aurelio

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