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SULMONA – Ci sono voluti nove mesi per aprire la struttura con conseguente dispendio di denaro pubblico. Circa 5 mila euro pagati, ogni mese, al legittimo proprietario. Alla fine il nuovo distretto sanitario è entrato in funzione oggi, spostandosi dai vecchi locali, collocati dietro l’ospedale, ai nuovi della palazzina Rubeo, situata al fianco dell’attuale presidio. “Il tutto senza alcun disagio per l’utenza”- rassicurano dalla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Si tratta di circa mille metri quadrati per servizi e attività ‘spalmati’ su 2 piani, con un netto miglioramento in termini di spazi e di fruibilità delle prestazioni per utenti e operatori sanitari. Al primo piano vi sono ambulatori di specialistica, cure intermedie, Adi (assistenza domiciliare integrata) e anagrafe sanitaria. Sempre al primo piano, grazie a una maggiore disponibilità di spazio, è stata assicurata una migliore collocazione del servizio che si occupa della distruzione degli specifici alimenti a celiaci, diabetici e nefropatici. Per questo tipo di necessità, in virtù della nuova organizzazione logistica, i pazienti affetti da diabete non dovranno più andare in ospedale. Al secondo piano si trovano gli uffici del Pua (punto unico di accesso) e l’Uvm (ufficio di valutazione multidimensionale), oltre alla direzione del distretto sanitario che, dopo il recente pensionamento del dr. Salvatore La Civita, per l’area peligno-sangrina fa attualmente capo al direttore facente funzione, dr.ssa Agata Arquilla. “Da oggi, per gli utenti che hanno necessità di avvalersi delle prestazioni del distretto sanitario (a cui si accede tramite la strada asfaltata realizzata di recente) è disponibile un parcheggio che non è soggetto a pagamento della sosta”- sostengono dalla Asl- “un’opportunità preziosa che dovrebbe agevolare la mobilità e gli spostamenti dei numerosi utenti che ogni giorno hanno bisogno delle prestazioni degli ambulatori e degli altri servizi erogati”. Resta operativo intanto il cantiere sul nuovo ospedale “preso in consegna” ma non ancora smantellato. Un particolare che Onda Tg e il Tdm avevano messo in evidenza eppure nessuno ha fornito delle risposte adeguate, tenendo conto che l’autorizzazione all’esercizio è arrivata su un cantiere ancora esistente che non è nella piena disponibilità dell’azienda sanitaria.

Andrea D’Aurelio

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