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SULMONA – Da “uno due tre e quattro” si è passati a “uno due tre quattro e cinque”. Non è un passo di danza ma sono i punti sui quali sindaco, consiglieri di maggioranza e assessori (menomale che era una giunta tecnica) hanno trovato la quadra nel summit di oggi pomeriggio a Palazzo San Francesco dopo la diserzione del vertice della scorsa settimana. Per i consiglieri di maggioranza non è il momento di staccare la spina all’amministrazione Casini ed ecco che è arrivato l’ennesimo patto di fine mandato che si regge sugli obiettivi che avevano portato alla nascita della nuova maggioranza( civici-Pd): riorganizzazione della macchina amministrativa, sanità, apertura dei cantieri nelle scuole. Solo per citarne alcuni. Resta ora da capire come passare dagli annunci ai fatti visto che in quattro mesi si è visto poco o quasi. Il cantiere dell’Istituto Masciangioli è ancora da aprire e la data del 25 giugno resta da ufficializzare. Le famiglie hanno già “rimandato” a settembre gli amministratori. Stesso discorso per la scuola Capograssi con le due offerte pervenute per la sede alternativa ancora al vaglio degli uffici preposti. Sul riassetto della struttura comunale è arrivata la nomina del Dirigente del terzo settore, è riparto il concorso per gli agenti di Polizia Locale ma c’è ancora il nodo del Comando che ora, fermo restando l’ipotesi della convenzione con Avezzano, potrebbe subire dei rallentamenti dopo la caduta del sindaco De Angelis. Ipotesi però che non è da accantonare. E sulla sanità la Casini è stata convocata all’Aquila dalla consigliera regionale Antonietta La Porta per l’incontro con l’assessore regionale Nicoletta Verì sulla riorganizzazione della rete sanitaria. E la commissione da lei voluta deve ancora riunirsi tant’è che la consigliera Elisabetta Bianchi aveva presentato una diffida. La maggioranza insomma tira avanti e ricarica le batterie. “E’ stato un incontro concreto e proficuo”- si limitano a dire i dimasciani gli unici a parlare dopo il summit mentre il telefono del sindaco, Annamaria Casini, squilla a vuoto. D’altronde i tre consiglieri iscritti al Pd non potevano fare altrimenti visto il “pressing” che arriva dai loro rivali in politica che vorrebbero una caduta dell’amministrazione a stretto a giro. Ma i tempi non sarebbero ancora maturi visto che dietro l’angolo ci sono le grandi sfide. Il primo cittadino passa quindi la verifica di maggioranza ma la politica del “tirare a campare” che cosa di buono porterà?

Andrea D’Aurelio

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