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SULMONA – “Sarà una sorta di quarta sala di Igioland”. Igino D’Andrea, della Magia Cinematografica, è stato chiaro nella presentazione del nuovo progetto per il Cinema Pacifico di Sulmona, riaperto nel pomeriggio fra buoni auspici e bagno di folla. Inizia una nuova era per la storica sala cinematografica di via Roma che si apre al territorio e allarga i suoi confini attraverso una differenziazione di programmazione per tipologia e fascia d’età, con un cinema di riflessione e non di consumo e con tavoli di pianificazione per una partecipazione sempre più ampia, da parte dei vari attori del territorio. La serata-evento, condotta da Valentina Latini, ha riportato tutti al cinema, almeno per una sera, per ridare slancio a una sala che riparte più forte di prima. “Crediamo fortemente in questo progetto – ha detto il nuovo gestore, Igino D’Andrea – il bando del Comune è stato chiaro, si è voluta non solo l’apertura della sala ma un progetto culturale ampio e abbiamo coinvolto partner, che già da anni collaborano con la nostra società, come Sulmonacinema e Polo scientifico-tecnologico”. Il sindaco Annamaria Casini, inaugurando il “nuovo” Cinema Pacifico, ha parlato di apertura e integrazione con il territorio e di rivitalizzazione del centro storico e dei luoghi di cultura. “Ora non si può dire che Sulmona non ha un cinema”- ha esordito la Casini. Il progetto- come ha spiegato il Dirigente scolastico del Polo Fermi, Massimo Di Paolo- è aperto a più categorie, dagli studenti agli evergreen, gli anziani del Centro sociale cittadino, dalle associazioni culturali e compagnie teatrali fino a chi promuove spettacoli ed eventi, secondo il principio della cultura come rigenerazione della comunità e di un contenitore che possa essere attrattore di numerose iniziative di pregio. Marco Maiorano, di Sulmona Cinema, è pronto a vivere un’avventura ricca di contenuti, una sorta di “attuazione di un progetto che nasce e parte da lontano”. Fra brindisi e applausi comincia un’altra stagione, più lunga e duratura, che andrà avanti fino al 2026. Almeno si spera. Perché, come direbbe D’Andrea, “vi voglio vedere così numerosi in questa sala tutti i giorni”.

Andrea D’Aurelio

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