SULMONA – Un altro pezzo di storia sta andando in frantumi. E’ il caso della scalinata della Rotonda di San Francesco che si sta man mano sgretolando. Vuoi perché, col passare del tempo, necessita di una manutenzione più incisiva. Vuoi perché le condizioni atmosferiche fanno la loro parte. Ma a recitare un ruolo di primo piano è sempre l’inciviltà . Alcune pietre infatti sono state staccate e sparse lungo la storica scalinata. A segnalare il caso agli uffici comunali di Palazzo San Francesco sono stati alcuni passanti che, armati di smartphone, hanno immortalato il degrado. La segnalazione è stata presa in carico dal vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici, Nicola Angelucci. I resti dell’area presbiteriale della Chiesa di San Francesco della Scarpa, sopravvissuti al sisma di inizio Settecento, definiscono lo spazio, realizzato nel corso del XIX secolo, di quella che oggi è conosciuta come “Rotondaâ€, ovvero un cortile a pianta ellittica su cui affacciano piccoli ambienti utilizzati nel passato come botteghe. Vi si accede attraverso l’antico portale laterale della chiesa, più imponente rispetto a quello di facciata, poiché collocato sull’asse viario principale. Preceduto da un’alta scalinata, è caratterizzato da una profonda ed ampia strombatura e da capitelli finemente lavorati. Nelle riseghe si alternano sei colonnine lisce e cinque pilastrini per parte, che poggiano su un robusto zoccolo e si sviluppano, oltre i capitelli, in undici archi a tutto sesto progressivamente decrescenti verso la lunetta. Quest’ultima, affrescata nei primi del Cinquecento, inquadra una Madonna col Bambino tra San Francesco e la Maddalena. La monumentale opera lapidea fu realizzata dai maestri e tagliapietre lombardi, che erano presenti a Sulmona ed avevano una loro cappella nella chiesa. Sulle pareti interne delle strutture absidali sono appena leggibili tracce del ciclo di affreschi dedicati al Santo titolare della chiesa, dipinti nel ‘400 da Andrea De Litio. Il barbacane di fianco al portale fu costruito, secondo la tradizione, dopo il terremoto del 1456 per rinforzare questo corpo di fabbrica, gravemente danneggiato; è rivestito in pietra da taglio disposta in conci regolari. Nella parte superiore è posta una statuetta di San Francesco, mentre sulla sommità sono alloggiate tre campane. A sinistra dello sperone sono ancora visibili i resti delle absidi poligonali e una delle monofore che illuminavano il presbiterio. Oggi la “Rotonda†viene utilizzata per l’allestimento di mostre ed eventi culturali cittadini. Ma merita sicuramente più attenzione da parte di tutti.
Andrea D’Aurelio