banner
banner

SULMONA – “Suo padre qui risulta morto”. E’ questa la risposta che è arrivata ieri a un 55 enne di Sulmona dall’Adi (Assistenza Domiciliare Integrata) mentre chiedeva una prestazione sanitaria per il padre. L’anziano, sempre del capoluogo peligno, doveva accedere alle cure riabilitative ma per un incredibile errore risultava deceduto. Il figlio ieri ha fatto l’amara scoperta e ha chiesto l’immediata modifica dello status quo ma dall’Adi non hanno potuto assecondare la richiesta del 55 enne che è costretto a rifare la trafila da capo. Una vicenda che ha davvero dell’incredibile e conferma che la riorganizzazione del sistema sanitario si gioca molto sul fronte delle prestazioni extra ospedaliere e non solo sulla classificazione dei presidi, unico tema che sembra interessare a una certa classe politica. “Siamo arrivati all’assurdo”- interviene il 55 enne di Sulmona- “peraltro ora le leggi sono cambiate con la commissione Adi che deve riunirsi ogni sei mesi. Per gli utenti le lungaggini aumentano”. L’episodio è stato preso in carico dall’avvocato del Tribunale per i Diritti del Malato Catia Puglielli che ha immediatamente scritto alla Asl. “Abbiamo chiesto all’azienda sanitaria”- incalza il legale- “di provvedere alla modifica onde evitare all’utente di riprendere la trafila da capo”. Si dice che la finta morte allunga la vita. Questo è l’unico aspetto positivo dell’incredibile episodio.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento