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L’AQUILA – “Le ferite dell’anima non guariranno mai. Bisogna convivere con questo grande dolore che ci ha tremendamente colpito”. Così Massimo Cinque, responsabile del reparto di pediatria a Sulmona. La notte del 6 aprile di dieci anni fa, era in ospedale. Oggi è presidente della Fondazione Sei aprile per la vita costituita dai parenti delle vittime del terremoto. Fa il pediatra. Una professione che lo aiuta a superare i momenti bui, quando la solitudine e il dolore si fanno pungenti. Nello sguardo dei bambini che accoglie nello studio ritrova gli occhi dei suoi bimbi, Davide e Matteo. E nella premurosa tenerezze delle madri, l’affetto e il sostegno della sua compagna di vita, Daniela Vi sione. Nel crollo della sua casa ha perso l’intera famiglia: sua moglie Daniela e i piccoli Davide e Matteo. “Noi medici diciamo che il tempo guarisce ferite e ferite e quelle dell’anima non guariranno mai. Purtroppo il terremoto ha segnato uno spartiacque importante. C’è stato il prima e il dopo. Il prima era una vita normale. E il dopo è qualcosa di completamente diverso. Non possiamo far finta che non è successo niente”- ha detto Cinque a Onda Tg. Il pediatra ha rimarcato che “è cambiato tutto e c’è stato uno stravolgimento a tutti i livelli”. Ma ha rimarcato l’importanza di andare avanti. “Una forza che dobbiamo trovare in noi stessi. Loro ( le vittime, ndr) si sono trasferiti al piano superiore e sono sempre con noi”.

Andrea D’Aurelio

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