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SULMONA – 32 persone dal 2011 ad oggi hanno beneficiato dei lavori di pubblica utilità. 22 sono stati portati a compimento mentre 8 sono da incominciare e 2 in corso. Arrivano dal vice sindaco e assessore al sociale Mariella Iommi i numeri del protocollo d’intesa, firmato sei anni fa dal Comune di Sulmona e dal Tribunale, per l’impiego di alcune categorie di condannati nei lavori di pubblica utilità. Risale a qualche giorno fa la delibera della Giunta Comunale che, vista la positiva esperienza maturata nel corso degli anni e le continue richieste che continuano ad arrivare a Palazzo San Francesco, amplia il numero dei soggetti che possono beneficiare dell’iniziativa ( 10 unità in più) e, tenendo conto della legge 67/2014, concede tale opportunità anche a quei soggetti che sono ammessi ai lavori di pubblica utilità nell’ambito del recente istituto di messa alla prova. “Abbiamo inteso dar seguito all’accordo che stipulammo nel 2011 quando ero assessore della Giunta Federico”- spiega l’attuale vice sindaco Mariella Iommi- che rammenta tutti i vantaggi dell’iniziativa. In sostanza, chi viene condannato dal giudice in seguito alla violazione degli articoli 186 e 187 del codice della strada, che prevedono la guida in stato di ebbrezza senza aver cagionato danni a terzi, può scontare la pena dando la sua disponibilità per lavori di pubblica utilità. I vantaggi per chi sceglie il lavoro socialmente utile sono importanti: alla fine dell’opera prestata volontariamente, il reato viene estinto; si dimezza il periodo di sospensione della patente (che può arrivare fino a due anni); il mezzo non viene più confiscato, ma si restituisce al proprietario. La pena alternativa è utilizzabile una sola volta nella vita. Le mansioni individuate sono quelle della manutenzione del verde e patrimonio pubblico (fra cui l’apertura dei musei); il supporto ai servizi sociali; assistenza e vigilanza nelle scuole; e altre mansioni affini al profilo del condannato.

Andrea D’Aurelio

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