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SULMONA – “Ho la amara sensazione che le popolazioni peligne più che a sapere siano destinate a subire e che mai, come in questo periodo, siano abbandonate dalla politica regionale”. L’affondo alla Regione questa volta arriva da Massimo Carugno della segreteria nazionale Psi che rimarca il problema della gestione e manutenzione delle strade, riprese in gestione dell’Anas ma la Valle Peligna resta fuori. “E’ per questo motivo che” interviene Carugno “i primi di agosto, il presidente della Regione, con toni trionfalistici, annunciava l’imminente passaggio all’Anas di 22 (per ben 452 Km.) strade provinciali e regionali. II colosso statale delle strade italiane, con i potenti mezzi e fondi a disposizione, garantirà la manutenzione e l’ammodernamento delle arterie che ritornano sotto la sua gestione. Peccato che la stessa soddisfazione non possa essere condivisa dalla Comunità della Valle Peligna. Di strade che, da queste parti, passeranno all’Anas c’è quasi niente”. Nei giorni scorsi, Carugno ha chiesto spiegazioni alla segreteria del Vice Ministro Nencini. ” Ci è stato detto” sottolinea “che ben poco si poteva fare al di fuori dell’elenco trasmesso dalla Regione. Che comunque qualunque passo, anche minimo, sarebbe stato possibile sarebbe stato fatto”. L’unica strada del comprensorio che passerà all’Anas è la provinciale per Pacentro che è una prosecuzione della Provinciale 487 “per Caramanico” che, partendo da Scafa (Provincia di Pescara), finisce appunto a Sulmona transitando per Caramanico, Passo San Leonardo, Pacentro. “E dire che dalle nostre parti” aggiunge ” di arterie che avrebbero bisogno di una bella “rinfrescata”, tra ammodernamenti e manutenzione ve ne sono”. Carugno fa riferimento a strade che collegano centri turistici e che sono abbandonate a se stesse come la Strada Regionale 479 “per Villalago, Scanno, Barrea” ed alla Strada Provinciale 12 “per Campo di Giove e quindi Palena” . “Si dice che ci sarà un secondo lotto di trasferimenti all’Anas. Non si è capito bene se in questo o dopo il secondo avvento. Forse” conclude ” i cittadini della Comunità Peligna avrebbero avuto il diritto di sapere”.

Andrea D’Aurelio

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