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SULMONA – “Più che di una “Giunta di salute pubblica”, si può certamente parlare, per così dire, di una “Giunta di salute… privata” , utile ai sottoscrittori “occulti” ed alla gran parte dei Consiglieri Comunali che restano aggrappati alle loro inutili poltrone”. Non fa sconti il coordinamento cittadino della Lega di Sulmona che non guarda di buon occhio il nuovo esecutivo comunale, nato dall’accordo tra i civici e il Pd. “La Lega non ha dubbi sugli intuibili accordi e patti sottobanco certamente sottoscritti da tempo tra il Sindaco Casini , il suo diabolico entourage e la “Di Masci & Company”. La Lega non ci sta e sarà una attenta osservatrice in questo periodo di afflizione politica che ci separa dalle prossime auspicate elezioni cittadine”- fanno sapere dal coordinamento cittadino del partito- “noi siamo pronti e lavoreremo in questa direzione. Non sfuggirà nulla alla nostra attenzione non avendo alcun interesse a mantenere in vita questo coacervo di razze. Gli elettori ci hanno consentito con le loro preferenze di raggiungere incontrastati il successo alle ultime elezioni regionali ed in città rappresentiamo il primo partito. Il nostro quindi è un dovere civico nei confronti di chi ci ha votato e di chi certamente ci voterà alle prossime elezioni Comunali”. Ma un secco no alla Giunta Casini-Di Masci arriva anche dal coordinatore di Italica, Alberto Di Giandomenico. “Si è negato ai sulmonesi la possibilità di tornare alle urne, a maggio, con un commissariamento di pochi mesi per traghettare la Città negli inferi. Democrazia al macero con un accordo improbabile che alle prime tensioni in consiglio comunale farà sprofondare tutti nell’abisso di un commissariamento lunghissimo che affievolirà ulteriormente il ruolo del Comune soprattutto nelle società partecipate che soffrono di serie difficoltà”- tuona Di Giandomenico non senza rimarcare che “complicazioni che le elezioni di maggio, con competenti e corretti candidati, si sarebbero potute curare. In questi 3 anni sul piatto della bilancia peseranno le decisioni del vertice delle aziende pubbliche con Sulmona già sotto scacco e da adesso in poi oltremodo indebolita. Un’amministrazione che avrebbe dovuto esercitare un ruolo principe, da contrappeso, è ridotta a complice di un modo di fare politica che la candidata sindaca Casini diceva di ripudiare”.

Andrea D’Aurelio

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