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SULMONA – “La cultura e l’intera sfera della conoscenza, giacimenti di un passato glorioso, devono tornare a essere determinanti per la crescita reale e per la rinascita della partecipazione e della democrazia perché esiste una stretta relazione tra crescita culturale e sviluppo”. Così insegnanti, medici, avvocati, architetti, giornalisti, magistrati, studenti universitari, che hanno frequentato le aule del Liceo classico Ovidio, quando era in piazza XX Settembre, lanciano la Costituente della Cultura. Uno scatto di orgoglio quello degli ex liceali che riaccendono i riflettori sia sulla sede storica di piazza XX ma soprattutto su cosa essa ha per loro rappresentato. “Sentiamo il dovere di farlo pubblicamente e di dire con fermezza che la civiltà moderna ha estremo bisogno di donne e di uomini che conoscano la cultura della democrazia che ebbe origini nel mondo greco classico, di studiosi di gran nerbo, per dirla con Antonio Gramsci, che siano capaci di risolvere le questioni sociali con lo spirito di sacrificio e l’abitudine a mettersi continuamente in discussione, proprio come avviene nell’esercizio di traduzione dei classici greci e latini“- intervengono in coro- spiegando che “il Liceo Classico consente di immaginare quello che non è stato ancora immaginato; è “palestra” per la mente che allena lo studente a diminuire il rischio di poter essere ingannato nella vita. In questa palestra, la cultura, non è, quindi, solo “giacimento di un passato glorioso” ma sorgente di responsabilità, e di valori universali. Per gli ex studenti che hanno dato vita alla costituente per la cultura “una buona educazione classica è fondamentale per rendere inventivo e fecondo anche l’universo della ricerca scientifica e tecnologica”.

Andrea D’Aurelio

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