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SULMONA – L’immobile individuato è quello del Palasport Nicola Serafini in località Incoronata, da utilizzare solo la mattina e durante l’orario scolastico, con il Comune che metterà a disposizione il trasporto. Ma c’è da aspettare. E’ necessario infatti che prima della messa a disposizione la Provincia saldi tre annualità ( 2014-2016) al Comune di Sulmona per il periodo di concessione dello spazio al Liceo Vico. E’ quanto è venuto fuori nel summit di questa mattina a Palazzo San Francesco per la palestra del Liceo Classico Ovidio. Un confronto tra Comune, Provincia e Polo umanistico, promosso dal consigliere provinciale, Andrea Ramunno. Il vertice si è reso necessario “per risolvere delle questioni sulle strutture provinciali e comunali con particolare riferimento alle palestre a disposizione del liceo classico. Lo stesso modus operandi”- assicura Ramunno- “verrà replicato anche per il De Nino-Morandi nei prossimi giorni, per lavorare sul rientro in città con soluzioni provvisorie e per fare il punto della situazione sulla struttura originaria”. Tornando alla palestra del Classico l’intesa tra Provincia e Comune sarebbe arrivata ma l’immobile potrà essere utilizzato per l’attività motoria solo dopo il saldo di pagamenti dovuti dal Comune. Sul tavolo c’è anche un’altra ipotesi, sulla quale da tempo sta lavorando l’assessore comunale Piero Fasciani, quella cioè di utilizzare la tensostruttura dei Musp in alcune occasioni. Una soluzione alternativa che potrebbe servire in alcune occasioni. Anche se l’immobile prescelto è il Palasport Serafini. Il problema della palestra è sorto nel momento in cui è stata accertata l’inagibilità del plesso che ospitava gli studenti per le ore di educazione fisica, situato nella zona retrostante della scuola Masciangioli. Nell’incontro si è appena accennato alla situazione della sede storica di piazza XX Settembre. Il Comune sta aspettando il parere della Soprintendenza, già anticipato ufficiosamente agli amministratori comunali. Il riscontro formale si rende però necessario per assumere le conseguenti decisioni, vale a dire le eventuali modifiche al progetto per avviare i lavori a primavera, come si spera da undici anni a questa parte.

Andrea D’Aurelio

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