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PRATOLA PELIGNA – Se volessimo cercare un aneddoto o un’immagine per rappresentare l’inclusione fatta in persona, possiamo sicuramente “prendere in prestito” la storia di un giovane di 34 anni in cura nel Centro Autismo di Pratola Peligna che ha coronato il suo sogno: suonare nella banda del paese. Un traguardo ragguardevole per la struttura e il giovane che hanno lavorato a braccetto. Un progetto durato due anni che ieri sera ha subito una svolta. Ma andiamo con ordine. Dopo due anni di duro lavoro da parte dell’insegnante di musica del centro per l’autismo, Maria Elena Orsini, con uno dei ragazzi ospiti della struttura, insieme alla collaborazione dell’assistente sociale Lorenza Petrella e della coordinatrice Silvia Ciaramellano, è stato avviato l’inserimento del giovane nel complesso bandistico Città di Pratola Peligna diretto da Monia Paolilli con a capo il Presidente Maurizio Palombizio. Il lavoro di squadra e la sinergia di tutti gli attori coinvolti ha permesso al ragazzo di acquisire una propria autonomia nel suonare uno strumento a percussione mantenendo il ritmo da inizio a fine esecuzione e grazie a questo è riuscito ad integrarsi fin da subito all’interno della banda. Ieri sera è stato accolto nella “Casa della Musica”. “L’obiettivo è quello di coinvolgere il ragazzo nelle uscite che la banda farà come momento di inclusione sociale e facendo coltivare questa grande passione”- spiegano dal Centro Autismo, gestito dalle due cooperative umbre Polis e Nuova Dimensione sotto la direzione di Marco Valenti ( Direttore Crra). Un grande esempio e modello di integrazione che premia il quotidiano lavoro svolto dalla struttura. Sogni e inclinazioni si possono coltivare sempre anche quando si ha a che fare con soggetti autistici che sono innanzitutto delle persone.

Andrea D’Aurelio

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