banner
banner

SULMONA – E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico il 27 enne senegalese picchiato, accoltellato e gettato in un fosso. L’intera Valle Peligna e le persone che lo conoscono stanno facendo il tifo per lui, per Sadio, l’attivista senegalese per i diritti umani. Fortunatamente non è in pericolo di vita ma per lui non sono certo ore liete quelle che sta passando all’ospedale di Pescara. In queste ore non si parla d’altro e la solidarietà arriva da più parti. L’associazione Ubutu Onlus, di cui fa parte, ha scritto una lettera aperta perché l’odio non passi inosservato e sia vinto dalla sensibilizzazione e dalla cultura. “Scusa per il modo in cui questo Paese finge di averti accolto. Scusa se dopo le traversate, il lager in Libia, l’attesa estenuante per il riconoscimento del tuo status di richiedente asilo, hai dovuto subire risatine, ingiurie, vili frasi bofonchiate da chi, ha solo la fortuna di essere nato in questa parte di mondo e non ha nessun merito per questo. Scusa per il vile atto compiuto da chi ti ha quasi ammazzato. Scusa per non essere riusciti a difenderti, a proteggerti, a farti sentire al sicuro in un Paese che si dice democratico, ma che ultimamente sembra aver dimenticato la sua storia di emigranti e si comporta come se fossimo in piena Apartheid”- scrivono da Ubuntu per poi passare al grazie per l’attivismo politico, per la pacatezza, per i km macinati ogni giorno per assistere gli anziani. E di una cosa è certa. Sadio non è solo. “Non sei solo Sadio e ora più che mai, questo paese ha bisogno di uomini come te, colti, forti, lottatori. Sadio, noi non arretreremo nemmeno di un passo. L’odio non passerà. Ti aspettiamo amico”- conclude la lettera.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento