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PRATOLA PELIGNA – Brucia ancora dopo nove giorni il Monte Morrone con le fiamme che non accennano a spegnersi. La lotta continua soprattutto sul fronte del Colle delle Vacche dove l’incendio è arrivato anche alla seconda linea tagliafuoco. Sta per cominciare un’altra notte di preoccupazione per le frazioni pedemontane con i residenti che sono esasperati e chiedono aiuto. “Sono dieci giorni che andiamo avanti e la situazione sta davvero diventando intollerabile”- intervengono in coro. La schiera dei volontari è rimasta su via Colle delle Vacche. Tutti pronti con pale e picconi ma vige il divieto assoluto di avvicinarsi sul fronte del fuoco. Momenti di caos in effetti non sono mancati con un mezzo privati che, dalla Chiesa di Bagnaturo lungo la strada che porta al Colle delle Vacche, avrebbe bloccato i Vigili del Fuoco che erano pronti ad agire su quel fronte. Al momento infatti non ci sarebbe un’ordinanza che vieta l’accesso, in quel territorio comunale, ai volontari non accreditati. L’attenzione resta alta. “Questa notte avremo un presidio nel Bagnaturo di Pratola ed i nostri vigili del fuoco non ci abbandoneranno un attimo insieme alle Forze dell’Ordine. Domani mattina le operazioni riprenderanno prestissimo ma al momento nessun volontario, fino ad ora preziosissimo, si muova senza mie indicazioni”- raccomanda il primo cittadino di Pratola Antonella Di Nino. Nel pomeriggio nel frattempo si è tenuto un altro vertice al C.O.M. di Sulmona e si sono susseguiti una serie di sopralluoghi nelle zone colpite dall’incendio in Valle Subequana, Raiano e Bagnaturo. Sul posto il Prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi, il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, l’assessore regionale alle aree interne Andrea Gerosolimo, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Se l’emergenza è praticamente rientrata a Prezza, l’attenzione resta alta a Goriano Sicoli dove il primo cittadino stava per disporre l’evacuazione delle abitazioni a ridosso della pineta. Occhi puntati anche sul versante Raiano-Goriano, tenuto sotto stretta osservazione.

Andrea D’Aurelio

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