banner
banner

SULMONA – Dopo rinvii, verifiche e sopralluoghi all’indomani del sisma che ha colpito la popolazione del reatino, torna a suonare la campanella negli edifici scolastici del Centro Abruzzo. I primi a tornare sui banchi di scuola sono stati gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, di competenza della provincia dell’Aquila, che hanno salutato l’estate lo scorso 12 settembre. Più complessa la situazione per gli altri edifici sottoposti, la maggior parte, a valutazioni. A Sulmona quasi la totalità degli studenti tornerà in classe. L’ordinanza del sindaco Annamaria Casini prevede la chiusura solo di alcune scuole dell’infanzia (scuola dell’infanzia “Celidonio”, scuola dell’infanzia “Regina Margherita”, scuola dell’infanzia di via Crispi, scuola dell’infanzia “Giovanni Paolo II”, scuola dell’infanzia sita nella frazione di Bagnaturo e scuola dell’infanzia sita nella Scuola Capograssi). Verrà trasferito anche il micronido ospitato presse la sede della scuola Capograssi nell’immobile comunale sito in via L’Aquila. In zona cesarini l’amministrazione comunale, grazie a un’attività di sinergia e collaborazione con i dirigenti scolastici, ha trovato la quadra per evitare di ricorrere ai doppi turni che avrebbero penalizzato gli studenti delle Capograssi. Gli alunni della scuola secondaria di primo grido di via Dalmazia saranno ospitati temporaneamente nel Liceo Mazzara. L’ordinanza sindacale dispone infatti il trasferimento di quattro classi del tempo prolungato (1 A- 2 A- 3 A- 3 D) e tre del tempo normale (1 B- 2 B e 3 B). Le altre restano nella sede originaria, tutte distribuite nel piano terra che sarà occupato anche dagli alunni della scuola primaria Masciangioli. Una situazione che dovrebbe andare avanti almeno fino a Natale quando, nel plesso scolastico di viale Mazzini, saranno allocati i Musp. Il piano architettato dal Comune permetterà fra due mesi e mezzo agli alunni delle Capograssi di tornare nella sede storica e a quelli della Masciangioli di trasferirsi nei moduli provvisori fino all’inizio del 2018 quando l’intero edificio scolastico sarà completamente adeguato alle norme antisismiche. I lavori avranno la durata di un anno. La consegna del cantiere è attesa per i prossimi trenta giorni. Il sindaco Casini ha raccomandato inoltre l’utilizzo solo del piano terra per la scuola Capograssi, la Lola Di Stefano e la media Serafini, onde evitare il sovraccarico degli edifici. Un metodo scelto per gestire in modo efficace l’emergenza. La soluzione che è venuta fuori invece nel comune di Pratola Peligna non va nella stessa direzione. Il sindaco Antonio De Crescentiis ha disposto la chiusura dei plessi di valle Madonna, piazza Indipendenza e dell’Istituto Gabriele Tedeschi, trasferendo gli studenti nell’Iti. La scuola si farà di pomeriggio. Per il primo cittadino si tratta di una scelta che tiene conto solo e soltanto della sicurezza dei ragazzi, a fronte di una lettera spedita ai sindaci dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso nella quale si raccomanda prudenza dal momento che lo sciame sismico nei pressi di Amatrice è ancora in atto. A opporsi sono state le famiglie che lo scorso 13 agosto hanno organizzato la “fiaccolata dei diritti”, una protesta contro nessuno sostanzialmente, una manifestazione per il diritto allo studio degli studenti. I genitori dicono no ai doppi turni all’infinito. De Crescentiis nel frattempo ha pubblicato un avviso pubblico per reperire immobili comunali da destinare a plessi scolastici. A Pacentro il sindaco Guido Angelilli non ci ha pensato due volte a trasferire la popolazione scolastica a 35 km di distanza, nei Musp di Popoli. Dai sopralluoghi infatti sono emerse criticità alla struttura che devono essere rimosse. Sarà un bus ad accompagnare ogni mattina gli studenti, mentre un’auto comunale farà la spola da Pacentro a Popoli per sostenere le famiglie in difficoltà. A Introdacqua situazione più serena. Le lezioni riprenderanno nell’incubatore delle attività produttive, complesso di 750 mq, già predisposto alla formazione con aule ad hoc. Rassicurazioni sull’agibilità delle scuole, dopo le dovute verifiche, arrivano da Corfinio dove tutti gli alunni possono rientrare in classe. Per gli amministratori peligni è stata una corsa contro il tempo, una specie di tour de force per trovare la soluzione più adeguata e condivisa. Ora si ricomincia.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento